Sono sempre di più gli italiani che preferiscono le moto alle auto: è questa la conclusione a cui si può giungere, senza particolari riserve, analizzando i dati relativi alle immatricolazioni dell’una e dell’altra tipologia di veicolo nel nostro Paese. Questo trend, la cui portata è tale da poter parlare di un vero e proprio fenomeno, […]
Foto di Christel SAGNIEZ da Pixabay
Sempre più italiani preferiscono le moto alle auto: le cifre e i perché di questo trend
Sono sempre di più gli italiani che preferiscono le moto alle auto: è questa la conclusione a cui si può giungere, senza particolari riserve, analizzando i dati relativi alle immatricolazioni dell’una e dell’altra tipologia di veicolo nel nostro Paese.
Questo trend, la cui portata è tale da poter parlare di un vero e proprio fenomeno, è sicuramente ricco di implicazioni, in primis a livello economico.
Le implicazioni economiche di questo trend
Le aziende che producono e vendono veicoli a due ruote e che operano in questo settore, ovviamente, non possono che essere felici di quest’andamento di mercato, gli orizzonti che si stanno aprendo qui in Italia, infatti, sono assai interessanti.
Allo stesso tempo, ovviamente, diviene necessario riuscire a cogliere le nuove sfide: il mercato si fa più variegato, aumentano i consumatori esigenti, come anche quelli collocabili nella categoria dei veri e propri appassionati, dunque è necessario soddisfare appieno le aspettative, magari anche attraverso l’innovazione.
Gli esempi, da questo punto di vista, sono svariati: aziende già operative in altri settori stanno scegliendo di affacciarsi in questo mercato, prevalentemente per quel che concerne la produzione di ricambi, produttori come Akrapovič, iconici nel mondo delle competizioni, stanno attingendo al proprio know-how per ottimizzare i prodotti “consumer”, non a caso in e-commerce specializzati in ricambi moto come omniaracing.net si possono individuare intere sezioni dedicate a questo brand, aziende produttrici di moto e motocicli stanno cercando di diversificare le proprie proposte, lanciando sul mercato dei nuovi veicoli, e via discorrendo.
D’altro canto le industrie di automobili, e in generale tutte le imprese del settore, si ritrovano ad affrontare un periodo di crisi ormai conclamata: il calo delle vendite, come vedremo a breve, è una costante pressoché in tutta Europa, e non è semplice pensare a quale potrebbe essere una via d’uscita, anche in considerazione del fatto che la principale novità del mondo delle automobili, ovvero l’alimentazione elettrica, ha ottenuto dal mercato delle risposte decisamente fredde.
Immatricolazioni di auto e di moto: statistiche inequivocabili
I dati che consentono di affermare che sempre più italiani stanno preferendo le moto alle auto sono diversi: il portale assicurativo Segugio.it, anzitutto, ha recentemente presentato un confronto tra i dati registrati nel periodo gennaio-maggio 2024 e quelli degli analoghi mesi del 2019: se le immatricolazioni di auto sono diminuite del -19%, quelle di moto sono cresciute del +45,7%.
Anche dati che prendono in considerazione lassi temporali più recenti confermano come i trend relativi alle immatricolazioni di auto e moto viaggino in modo del tutto opposto.
Secondo le statistiche di UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, confrontando le immatricolazioni effettuate ad agosto 2024 con quelle dell’analogo mese dell’anno precedente, il 2023, il trend parla di un netto -13,4%.
La diminuzione delle immatricolazioni di auto, peraltro, riguarda l’intera Europa con la sola eccezione di Norvegia, Polonia, Malta, Cipro e Slovenia; in Islanda il calo è stato del -60%, assolutamente importante è anche il dato della Germania, ovvero un netto -27,8%.
I dati più recenti presentati da ANCMA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, sono invece molto positivi: premesso che l’associazione sta rilevando degli incrementi delle immatricolazioni ormai da diversi anni, anche il dato più recente, quello relativo al primo trimestre del 2024, è positivo, ammontando a +3,08% rispetto all’analogo periodo del 2023.
Questo, rileva ANCMA, si è peraltro verificato nonostante il mese di marzo 2024 sia stato negativo per via di una serie di fattori sfavorevoli, quali le diffuse condizioni atmosferiche avverse e la presenza, in calendario, di meno giorni lavorativi.
Le possibili ragioni alla base di questa tendenza
Alla base di questa tendenza così marcata vi è, con ogni probabilità, una pluralità di fattori.
Sicuramente bisogna considerare la crisi economica generale, le minori disponibilità economiche di famiglie e di singoli cittadini, infatti, possono portare a rinunciare alla vettura, o comunque a ridurre il numero di vetture disponibili per nucleo familiare, ma c’è sicuramente dell’altro.
Il portale Segugio.it ha sottolineato come i premi per l’assicurazione moto in Italia siano diminuiti in maniera importante negli ultimi anni, passando dalla media di 508,1 euro annui registrata nel 2019 alla media di 363,7 euro annui relativa al 2021; solo in tempi molto recenti i prezzi hanno ripreso a salire, principalmente per via dell’inflazione che ha reso più pesanti i costi dei sinistri.
Al di là degli aspetti economici, il “boom” delle moto a scapito delle auto è indicativo anche di un nuovo modo di intendere la mobilità: sempre più persone, infatti, stanno acquisendo consapevolezza dei vantaggi di spostarsi su un veicolo a due ruote, soprattutto nei contesti urbani, dove peraltro le limitazioni alla circolazione di auto sono sempre più ferree e frequenti.
Non è certamente per caso se, come rilevato da Segugio.it, gli incrementi più netti delle immatricolazioni di moto si stiano verificando in province molto popolate e dai territori fortemente urbanizzati, come Milano, dove la percentuale di moto nuove ammonta al 12,7%.