POLITICANDO/ ‘Nuovo’ Governo Crocetta: esecutivo di guerra o minestra riscaldata?

di Carmelo Raffa

Quella che era stata preannunciata una crisi brevissima ed al massimo di 48 ore si sta rivelando, invece, una continuazione della telenovela Raciti-PD-partiti.

Il Governatore nei giorni scorsi sembrava che avesse accettato la richiesta pervenutagli dal Segretario del suo partito, Fausto Raciti, affermando di procedere all’azzeramento della Giunta per crearne una nuova, appunto, nell’arco delle 48 ore successive.

Ed invece subito dopo avere incassato la frettolosa archiviazione da parte dell’Ars della censura a carico della sua prediletta Nelli Scilabra ha rispolverato il vecchio e mai accantonato Crocetta-pensiero che recita chiaramente: “Il Governo è mio e lo faccio io”.

Il gioco delle tre carte, quindi, continua e non sembra volgere al fine. Crocetta se ne frega della nostra proposta di far risparmiare un milione di euro annui inserendo nella sua nuova Giunta i parlamentari. Tanto a pagare è sempre lo stesso “Cappellaccio” è cioè il popolo.

Sì, esattamente lo stesso popolo che lui invoca per minacciare partiti, associazioni e parlamentari ed al quale si rivolge con messaggi giornalistici e farneticanti nei momenti vissuti da lui nella profonda disperazione. Ed ancora una volta questo Governatore con scuse futili e col solito giochetto delle tre carte e dicendo no all’ingresso in Giunta dei deputati, eletti veramente dal popolo, fa pagare all’Erario e quindi ai cittadini, un costo per gli assessori esterni che equivale a circa 50 posti di lavoro.

Ed ora? Mentre Fausto Raciti, in rappresentanza del PD, invoca un totale ricambio della compagine governativa, Rosario Crocetta risponde “nisba” ed addirittura pretende il ricambio solo per i nuovi assessori del Partito Democratico e magari degli altri gruppi.

Crocetta, il solito Crocetta che non cambia e non cambierà mai continua stare in piedi in virtù di un’assurda legge che prevede che se va a casa lui la stessa sorte spetterà ai 90 inquilini dell’Ars.

Ciò significa chiaramente – e Crocetta lo sa benissimo – che in questo modo i suoi acerrimi nemici diventano suoi amici per conservare “a siggiuzza” parlamentare.

A questo punto il gioco diventa pesante, perché questa lunga sceneggiata e telenovela non è certo divertente. Perché se continuerà, provocherà danni alla comunità siciliana. Ed allora che fare?

Siamo tentati e non facciamo mistero ad andare a sottoscrivere la mozione popolare anti-Crocetta lanciata dal Movimento cinque Stelle.

Anzi, quasi quasi, domenica saremo a Palermo in Piazza del Parlamento, perché di Crocetta Governatore e delle minestre riscaldate non ne possiamo proprio più!


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