Il governo sammarinese ha stanziato 175mila euro per la sede locale della fondazione diretta dall'attuale assessore all'energia della giunta crocetta. Troppo per il movimento la rete che ha presentato una interpellenza e che a linksicilia conferma i dubbi
Costi dell’Antimafia/ Da San Marino dubbi sulla Fondazione Caponnetto targata Calleri
IL GOVERNO SAMMARINESE HA STANZIATO 175MILA EURO PER LA SEDE LOCALE DELLA FONDAZIONE DIRETTA DALL’ATTUALE ASSESSORE ALL’ENERGIA DELLA GIUNTA CROCETTA. TROPPO PER IL MOVIMENTO LA RETE CHE HA PRESENTATO UNA INTERPELLENZA E CHE A LINKSICILIA CONFERMA I DUBBI
Antimafia: quanto costa? La domanda non è peregrina se si considera che ci sono tantissime associazioni che ricevono fondi pubblici per il nobile scopo, a prescindere dalla efficacia del loro operato.
Il tema è una sorta di tabù, lo sappiamo bene. Fino a poco tempo fa, avanzare dubbi su queste associazioni e ancora di più, sul mondo dei professionisti dell’antimafia di sciasciana memoria -in gran voga in Sicilia- era considerata una sorta di eresia. Ma è anche vero che, ultimamente, anche nei media dove vige, per dirla con Battisti, una prudenza alquanto ‘stagnante’, cominciano ad affiorare timide critiche e legittime domande.
Una timidezza che non si riscontra a San Marino. Nella piccola Repubblica adagiata nel centro-nord della penisola italica, la libertà di critica non si è fermata neanche dinnanzi ai templi dell’Antimafia. Come la Fondazione Caponnetto, che come sappiamo, è diretta da Salvatore Calleri, attualmente assessore regionale all’Energia ai Rifiuti nella Giunta siciliana di Rosario Crocetta. Giunta, in teoria azzerata, della quale non si sa se Calleri farà ancora parte.
Ma che c’entra la Fondazione Caponnetto con San Marino?
La Fondazione, che porta il nome del padre del pool antimafia, Antonino Caponnetto – il ‘capo’ di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino– (i siciliani non dimenticheranno mai le sue lacrime dopo la strage di via D’Amelio e le sue parole amare: “E’ finito tutto”) ha la sua sede principale a Firenze. Nel 2007, su iniziativa del Presidente Calleri, come si legge sul sito, nasce un presidio proprio nella Repubblica sammarinese (un altro è a Londra).
Presidio che si sostenta grazie ai fondi che l’esecutivo di San Marino stanzia in suo favore: dal 2007 ad oggi, le risorse stanziate per la Fondazione guidata da Calleri, ammontano a 175mila euro.
Una generosità che ha fatto storcere il naso a diversi consiglieri della Repubblica Sanmarinese. Soprattutto a quelli del Movimento Rete. Che l’anno scorso hanno presentato una durissima interpellanza al loro Governo per chiedere conto e ragione delle attività svolte con tali fondi. La risposta, arrivata un mese dopo, elenca una serie di seminari e convegni svolti dalla Fondazione.
Ma nonostante l’elenco dettagliato, il Movimento non si ritiene soddisfatto. E continua a parlare di ‘scarsa presenza sul territorio e di fondi troppo cospicui” come dice a LinkSicilia il consigliere sanmarinese, Matteo Zeppa, al quale abbiamo chiesto di spiegare il perché di questi dubbi che si protraggono fino ad oggi:
“I dubbi nascono dai tanti denari offerti alla Fondazione stessa che, a mio modo di vivere le cose di San Marino, risultano essere un poco troppo cospicui. Avrebbe senso poterli investire verso chi si supporrebbe avere un alto grado di esperienza nel merito, ma è altrettanto vero che siamo circondati da associazioni di vario genere che lo fanno in maniera gratuita o autofinanziandosi con eventi quasi mensili.
Personalmente- sottolinea Zeppa (nella foto a sinistra)- non ho mai creduto al fatto che per cominciare a parlare di cosa sia, come si insinui nei meccanismi di uno Stato tutto ciò che riguarda i sistemi malavitosi, lo si debba fare solo ed esclusivamente con simili importi.
Verrebbe da auspicare sinceramente che non si crei una sorta di monopolio di Stato riguardanti tali tematiche, delegando fondi pubblici a pioggia solo ad una entità in maniera esclusiva, e che si lascia altresì spazio anche alle altre esperienze, che potrebbero realmente integrare ed interagire con quelle fatte dalla Fondazione Caponnetto. Altra cosa – dice Zeppa a LinkSicilia- non di secondo piano: la presenza costante in territorio è un elemento imprescindibile e basilare per capire la reale portata di cosa sia il malaffare sammarinese e di come esso abbia fornito un rifugio e sia stato una reale cassaforte, per le varie mafie”.
Ma quest’anno, il Governo di Sanmarino quanto ha stanziato per la Fondazione Caponnetto?
“Quest’anno – risponde Zeppa – l’attuale esecutivo ha deciso di donare 15mila euro alla Fondazione Caponnetto con una delibera del Congresso di Stato dell’11 di Marzo 2014. Le perplessità rimangono tali per quanto spiegato sopra, in primis la poca presenza qui. Escludendo i denari di questo 2014, confrontando le Delibere del Congresso di Stato, con la risposta che ci diede il Segretario con delega alla Giustizia (si perché una Segreteria così importante è stata accorpata a quella degli Interni, lascio a voi ogni commento di sorta…a fronte anche del ciclone giudiziario che si sta scatenando in Repubblica), dal 2007 al 2013, sono stati dati alla Caponnetto 175.102,40 euro, cifra che supera in taluni anni, ciò che era stato deciso dal finanziamento”.
Stiamo cercando di contattare la sede di San Marino della Fondazione per una replica, ma, finora, non abbiamo avuto successo.