Youth Guarantee: il Ciapi apre gli occhi e si mette di traverso

IL CONTENUTO DELL’AVVISO PUBBLICO TENDENTE AD ASSUMERE PER SEI MESI OLTRE 1800 LAVORATORI NON CONVINCE ED E’ STATO ‘STOPPATO’. COSA SUCCEDERA? LA VERITA’ E’ CHE, FINO AD OGGI, AMMINISTRAZIONE REGIONALE E SINDACATI HANNO FATTO CREDERE AGLI EX SPORTELLISTI CHE C’ERA UN BANDO TUTTO PER LORO. MA LE COSE NON STANNO AFFATTO COSI’…

Siamo sicuri che il Governo regionale sia intenzionato a far lavorare gli oltre 1800 ex sportellisti?

La domanda non è peregrina e neanche fuori tema convinti come siamo che qualcuno, su questa vicenda che si trascina da troppo tempo, non dice la verità fino in fondo e sopratutto non dice quale reale destino attende gli operatori interessati che, in atto, non va dimenticato, sono licenziati dal 23 aprile scorso e senza copertura reddituale e sganciati dal sistema delle tutele previste dalla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e n.25 del 1 settembre 1993 e successive modifiche ed integrazioni.

Il riferimento all’Albo degli operatori della Formazione professionale, non ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, contenuto nel bando, come vedremo, genera non poche perplessità ed affievolisce la tutela occupazionale.

I conti non tornano, dicevamo, e nel marasma generale, che ha tenuto accesi i riflettori sulla filiera dei Servizi formativi nelle ultime settimane si affaccia, sullo sfondo dell’emergenza sociale, l’agghiacciante ipotesi della presa per i fondelli e della fuoriuscita se non di tutta almeno di una considerevole parte degli oltre 1800 operatori.

Perché facciamo questo ragionamento? Tutto parte dall’atteggiamento della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento al Lavoro della Regione siciliana che non convince del tutto. Le sue parole, ripetute in ogni dove, riecheggianti, sempre e continuamente, il concetto che nessun lavoratore degli ex Sportelli multifunzionali sarà licenziato e tutti saranno riassunti al Ciapi di Priolo oggi appare un ‘falso d’autore’. Perché proprio oggi che decorre il terzo mese dal licenziamento, gli oltre 1800 lavoratori sono senza lavoro. Domani magari tutto si sistemerà e la dottoressa Corsello passerà alla storia come eroe, ma – lo ripetiamo – ad oggi, mentre scriviamo che non è così.

Non sappiamo se la dottoressa Corsello riuscirà a mantenere l’impegno di riassumere tutti senza far perdere alcun diritto contrattuale e quindi giuridico ed economico ai lavoratori interessati. Un dato è certo: ad oggi l’impegno non è stato mantenuto nonostante siano trascorsi esattamente tre mesi – è opportuno ripeterlo – dalla scadenza del progetto ‘Spartacus’.

Che sia stata un’invenzione per tenere a bada per sei mesi gli oltre 1800 operatori e guadagnare tempo per cercare una soluzione per il futuro? Comunque vada, la soluzione ancora non si vede ed ogni tentativo sinora fatto ha complicato le procedure, allungando i tempi per il ricollocamento dei lavoratori.

Questi ultimi che non hanno alcuna colpa, sono l’anello debole del sistema che sta pagando per gli errori di tutti. E questo non è giusto, si tratta di 1800 operatori che, a vario titolo, e indipendentemente dal ‘curriculum studiorum’, hanno maturato, piaccia o no, un’importante esperienza decennale, o giù di lì, nel settore, che avrebbe dovuto metterli al riparo dal rischio della perdita del posto di lavoro.

Ad oggi questo non è accaduto e si ritrovano a dovere andare appresso ad un Governo e all’Amministrazione regionale che non sanno che pesci pigliare e che – e questa è la cosa peggiore di tutta questa telenovela – stanno cercando di spostare, così pare dall’esame dei fatti secondo alcuni attenti osservatori, il livello di responsabilità sul Ciapi di Priolo e sui vertici attuali: sul presidente Egidio Ortisi e sul direttore, Luciana Rallo.

La vicenda del bando pubblicato che ha alzato un grande vespaio ne è esempio. E le cose si stanno ingarbugliando perché la stessa dottoressa Corsello forse non si aspettava la reazione del presidente Ortisi che, nel frattempo, si sarà mangiato la foglia ed ha cominciato a alzare la testa, magari opponendosi a certe richieste non proprio convincenti. Sarà così?

Il problema è che, lo ripetiamo, l’operazione alla dirigente generale del dipartimento Lavoro sta andando male perché, con ogni probabilità, il presidente del Ciapi si rifiuta di fare le cose in una certa maniera: una maniera che potrebbe non essere, come dire?, ortodossa.

Tutti sanno che non si possono preparare ‘bandi fotocopia’ per fare assumere gli stessi soggetti sulla falsa riga dell’avviso pubblico relativo al progetto ‘Spartacus’, già sotto l’occhio del ciclone. Già, a nostro modesto avviso, si è consumata una forzatura facendo scrivere nel bando che il progetto, le risorse ed il posto di lavoro sarebbe riservato agli iscritti all’Albo. Nel regolamento sulla ‘Youth Guarantee’ – stando a quello che abbiamo capito noi – pare non ci sia questa libertà di individuare aprioristicamente il soggetto beneficiario del posto di lavoro in maniera così circoscritta, includendo un requisito particolare.

Il punto di partenza sarebbe proprio quello che i bandi per il piano della ‘Garanzia Giovani’ non si possono fare su misura.

Qual è il risultato? Da un lato, la dottoressa Corsello dice che non c’è da preoccuparsi perché i lavoratori saranno tutti assunti; dall’altro, però, il presidente Ortisi manifesta qualche perplessità.

Insomma: da una parte ci sono gli ex mille e 800 sportellisti circa che sembrano convinti che il bando sia stato riservato a loro; dall’altra parte c’è il Ciapi che, giustamente, deve per forza di cosa operare alla luce del sole, con bandi aperti a tutti.

In questa storia c’è un equivoco di fondo che il dipartimento regionale del Lavoro dovrebbe fugare. I bandi sono aperti a tutti. Altro che riservati a pochi! Ed allora cosa c’è da fare? Forse, trascorsi  tre mesi trascorsi, ai quali aggiungere probabilmente anche agosto, bisognerebbe trovare una soluzione seria e percorribile. E, soprattutto, credibile. Raccontando ai lavoratori la verità.

Questa storia dei bandi del Cipai nasce, come pare dai risvolti registrati ad oggi, per provare a tenere buoni circa 1800 ex sportellisti. Una maniera goffa e pericolosa di ‘annacare’ questi lavoratori dopo averli licenziati lo scorso 23 aprile. Quanto durerà la sceneggiata della proroga di sei mesi in sei mesi? Il Governo e l’Amministrazione regionali sono convinti che a Bruxelles non si accorgeranno di nulla?

A nostro modesto avviso, questo gioco dei bandi che il Ciapi di Priolo – peraltro correttamente – interpreta e gestisce in un modo e che i lavoratori percepiscono in un altro modo perché ‘qualcuno’ glielo fa credere non porta da nessuna parte.

Anche i sindacati – che fino ad oggi hanno retto questo gioco all’Amministrazione regionale – dovrebbero iniziare a raccontare la verità. Dicendo a chiare lettere che non può esistere un bando ‘confezionato’ su misura per gli ex sportellisti.

Sin dal 30 settembre 2013 – epoca in cui il Governo regionale del presidente Rosario Crocetta ha definitivamente messo una pietra sopra all’esperienza della rete degli Sportelli multifunzionali che operavano da oltre un decennio con positivi risultati – che la scelta governativa avrebbe portato alla chiusura degli enti ed al licenziamento dei lavoratori.

Oggi è bene che Amministrazione regionale e sindacati si assumano le proprie responsabilità.

 

 

 


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