Sono circa mille e 500 gli equadoregni nel sud italia. Molti sono laureati, ma il nostro paese non gli riconosce i titoli di studio. Cosa fare per migliorare l'integrazione. Un'iniziativa nel capoluogo siciliano promossa dal comune e dal sinalp
Come integrare la comunità dell’Equador in Sicilia: convegno a Palermo
SONO CIRCA MILLE E 500 GLI EQUADOREGNI NEL SUD ITALIA. MOLTI SONO LAUREATI, MA IL NOSTRO PAESE NON GLI RICONOSCE I TITOLI DI STUDIO. COSA FARE PER MIGLIORARE L’INTEGRAZIONE. UN’INIZIATIVA NEL CAPOLUOGO SICILIANO PROMOSSA DAL COMUNE E DAL SINALP
Il Governo dellEcuador rafforza limpegno al dialogo con le istituzioni locali e regionali per migliorare le relazioni e incentivare lo sviluppo ed il miglioramento del processo di integrazione della comunità ecuadoregna in Sicilia ed a Palermo.
È quanto dichiarato al nostro giornale dal Console onorario dellEcuador a Napoli, Maria Grazia Alvarez Rodriguez, al termine della tavola rotonda di presentazione dellAssociazione tutela servizi per i lavoratori (Atsl) che ha eletto alla presidenza lecuadoregna Rosaria Revera.
Sono circa mille e cinquecento i cittadini che hanno lasciato lEcuador dal 2000, dopo la crisi che ha colpito il nostro Stato, stabilizzandosi nelle Regioni del Sud Italia – racconta il Console onorario dellEcuador a Napoli – un flusso migratorio che ha spinto anche laureati, professionisti, medici a lasciare la propria terra per tentare la fortuna in Europa.
Uno dei primi problemi incontrati in Italia proprio quello della mancata equipollenza dei titoli di studio tra Ecuador e Italia – ci dice Maria Grazia Alvarez Rodriguez – e la conseguenza è stata quella di trovare un impiego come badanti, babysitter o camerieri, impegni che hanno consentito alle famiglie numerose di poter vivere dignitosamente”.
Oggi, attraverso lassociazione onlus – puntualizza il console onorario dellEcuador – sarà possibile migliorare le condizioni generali di vita della comunità attraverso iniziative volte alla creazione, per esempio, di asili nido, necessari per garantire lopportunità di lavoro ai genitori. Molto si è fatto e molto dovrà farsi per rafforzare il processo di integrazione a partire dallinfanzia fino agli adulti – conclude la Rodriguez – ed in tal senso non mancherà la disponibilità dei miei uffici alle istituzioni comunali e regionali presenti alla presentazione dellassociazione per avviare progetti comuni.
Allincontro, tenutosi nei locali di Via Giacomo Serpotta, n.53 di Palermo, sede dellorganizzazione sindacale autonoma Sinalp, alla quale lassociazione aderisce, hanno partecipato lassessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, il presidente della commissione Lavoro del Comune di Palermo, Paolo Caracausi, il segretario regionale del Sinalp, Andrea Monteleone, ed il segretario regionale del comparto Formazione professionale del citato sindacato autonomo, Gaetano Giordano. Presente anche Emma Tello Quavedo, funzionario consolare dellEcuador a Milano.
Abbiamo avviato rapporti cordiali con il Console Rodriguez – dice lassessore regionale Valenti – per condividere iniziative comuni finalizzate ad un’integrazione possibile della comunità ecuadoregna. Palermo, la Regione e il popolo siciliano si sono da sempre contraddistinti per la classica ospitalità, fondamentale nella strategia di cooperazione fondata sul dialogo ed il confronto costante con comunità straniere.
Il Sinalp è in prima linea nelle attività a supporto del processo di integrazione dei lavoratori stranieri – sottolinea il segretario regionale del Sinalp, Andrea Monteleone – ruolo al quale crediamo per creare una vera integrazione tra lavoratori italiani e stranieri con la possibilità di migliorare i rapporti nellinteresse generale della comunità.
Compiremo ogni sforzo possibile per coinvolgere in percorsi formativi la comunità dellEcuador nello spirito che ci spinge a far compiere un importante passo in avanti verso la professionalizzazione e lacquisizione di competenze e conoscenze per meglio affrontare le opportunità lavorative – precisa il segretario regionale della Formazione, Gaetano Giordano -. È necessario sforzarsi per regolarizzare il rapporto di lavoro laddove si annida il fenomeno del lavoro in nero.
Nella foto in prima pagina e sopra a destra: da sinistra Rosaria Revera, Maria Grazia Alvarez Rodriguez, Andrea Monteleone, Gaetano Giordano