Formazione: la Polizia fa allontanare i lavoratori che protestano

RESTA IMMUTATA LA RABBIA DEGLI ADDETTI DEL CHE ATTENDONO RISPOSTE DAL GOVERNO REGIONALE SUGLI STIPENDI

Alla fine l’ordine di sgombero è arrivato. Su decisione del Questore di Palermo la Polizia ha invitato i lavoratori a non continuare la protesta perché ritenuta pericolosa e dispendiosa. I lavoratori sono scesi dal guard rail e sono in presidio davanti i cancelli dell’assessorato regionale alla Formazione professionale ed in assemblea decideranno le forme di lotta per i prossimi giorni.

La protesta dei lavoratori della formazione professionale però non si arresta.

“Sono amareggiato – dichiara Costantino Guzzo uno dei tre lavoratori che aveva minacciato il suicidio – perché non esistono le istituzioni per i lavoratori ma solamente per i politici. Istituzioni che mentre gridano all’antimafia calpestano i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie. Proseguiremo la protesta fino a quando non riceveremo i nostri soldi”.

Riportiamo la dichiarazione di Maurizio Galici, coordinatore regionale del sindacato autonomo Cobas Formazione professionale che ha supportato in questi giorni la protesta dei lavoratori.

“Ancora una volta la rabbia delle istituzioni si scaglia contro chi protesta – afferma amareggiato Galici – e la protesta non è legata soltanto ad un pensiero politico, ma alla sopravvivenza quotidiana, al mangiare dei figli, alla tutela, di quello che, forse, è il più alto valore dei compiti dell’uomo: mantenere alta la dignità della propria famiglia.

“Il coro che raccolgo dai lavoratori è unanime – tuona il coordinatore regionale del Cobas Fp – siamo alla fame non abbiamo più come sostenerci, vediamo i nostri figli guardare i figli degli altri e non possiamo compragli i libri e neanche la merendina. Ci nascondiamo al nostro padrone di casa abbassando il capo ì racconta – non sapendo cosa rispondere alle troppe mensilità non pagate, viviamo con la luce tagliata eppure continuiamo a lavorare e dare il nostro contributo alla Formazione professionale, servizio di natura pubblica”.

“Invitiamo il presidente della Regione siciliana – ci dice Galici – il presidente di tutti i siciliani e non di un solo partito, a mantenere l’impegno istituzionale che è quello di garantire la dignità al popolo siciliano con l’autonomia di decidere, senza lacci e laccioli, come cambiare il sistema della Formazione professionale senza creare macelleria sociale. Ci preoccupa il suo silenzio colpevole o il grido complice – prosegue -quando vuole addossare ad altri responsabilità che invece gli appartengono perché la mancanza di risposte certe sul recupero delle mensilità arretrate, sull’avvio del progetto Prometeo, per molti di noi rappresentano un muro di silenzio in cui affoga la dignità”.

“Invitiamo tutti i lavoratori siciliani ad unirsi alla lotta degli operatori della Formazione professionale e ringraziamo quella stampa coraggiosa, controcorrente, libera che ha dato sempre voce alla formazione professionale senza paura di schierarsi contro nessuno, entrando anche in contrapposizione con la mia organizzazione sindacale ma con la certezza di fare gli interessi della comunità siciliana e dei lavoratori della Formazione professionale”.

“I lavoratori del sindacato di base Cobas Formazione professionale hanno volutamente disertato il tavolo indetto dal Governo sul piano formativo – conclude Galici – perché ritengono che prioritarie siano le risposte certe ai lavoratori sulle loro spettanze da troppo tanto tempo disattese. Ci riserviamo di indire, sentite altre organizzazioni sindacali uno sciopero per i prossimi giorni”.

“Invitiamo il governo regionale ad affrontare con decisione il nodo dei lavoratori della Formazione professionale, del quale abbiamo appena ricominciato insieme a discutere, risparmiandoci lo scaricabarile fra giunta e burocrazia”.

Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia.

“Evidentemente – aggiunge Raciti – se la burocrazia regionale ritiene di poter agire impunemente in questo modo, lo si deve all’assenza di un indirizzo politico. Adesso, però, più che litigare con i propri uffici il governo regionale dovrebbe pensare alle migliaia di lavoratori, ai quali va la nostra solidarietà, che da troppi mesi sono senza stipendio. E soprattutto dovrebbe avviare una vera riforma della Formazione, fino ad oggi solo annunciata”.

“Prendiamo atto che il Governatore Crocetta ha raccolto il nostro invito di sbloccare gli stipendi dei dipendenti degli Enti di Formazione“.

Lo dice il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, che, bontà sua, prende per buone le promesse del presidente della Regione. Dimenticando che questi impegni il Governatore li ha assunti tre o quattro volte, guardandosi bene dal rispettarli…

“Purtroppo – aggiunge Falcone – la burocrazia dell’apparato regionale, nonostante i ,sin troppi, privilegi di cui gode, non brilla in operatività ed efficienza ed a pagarne le conseguenze sono tutti quei soggetti che dipendono da essa”.

“Ora, alle promesse seguano i fatti! – conclude Falcone in uno slancio di ottimismo che ci auguriamo ben riposto -. Crocetta metta in campo procedure straordinarie per pagare gli stipendi del personale della Formazione che, da oltre venti mesi, non percepisce stipendi e rafforzi l’organico del dipartimento di riferimento che da 55 elementi si è ridotto a 6 ”.

 

 

 

 


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