Formazione professionale: il Ministero dice “no” all’esodo incentivato

L’AUDIZIONE DI IERI IN COMMISSIONE CULTURA E LAVORO ALL’ARS NON HA SCIOLTO I NODI DI UNA PROGRAMMAZIONE CONFUSIONARIA

Stop del ministero del Lavoro sulla spesa di quarantacinque milioni destinata all’esodo incentivato dei lavoratori.

È quanto trapela dagli uffici romani del Ministero che hanno detto ‘No’ alla Regione siciliana sull’utilizzo di una parte del finanziamento previsto dal Piano giovani per la fuoriuscita di parte degli operatori dal settore della Formazione professionale. Misura che è stata stralciata dal testo del piano rimodulato dagli uffici del dipartimento Formazione professionale.

Questa decisione è scaturita a seguito della rimodulazione del Piano giovani da parte della Regione e presentata dall’assessore regionale alla Istruzione ed alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, e dalla dottoressa Anna Rosa Corsello al Ministero.

Una doccia fredda inattesa per il Governo del presidente Rosario Crocetta, bocciato da Roma perché, secondo quanto appreso da indiscrezioni ministeriali, i lavoratori della Formazione professionale non sono dipendenti regionali ai quali applicare lo scivolo del pre-pensionamento.

Partita chiusa? Si vedrà. Intanto nella versione ultima del Piano giovani rimodulato, depositato al Ministero, è stata stralciata la parte riguardante il prepensionamento.

Stupisce come l’assessore Scilabra, durante l’audizione di ieri in commissione Cultura e Lavoro all’Ars, abbia potuto fare esplicito riferimento ai quarantacinque milioni di euro per la misura ‘prepensionamento’. Snellire il carico degli operatori dell’Albo perché sovradimensionato, investendo per l’esodo incentivato, star up d’impresa e autoplacement è un proposito che questo Governo regionale non potrà cavalcare. Insistere a chi giova? Che sia confusa la giovane ‘assessora’? E’ possibile.

Del resto, quanto accaduto ieri in Commissione Lavoro ne è la conferma.

Dalle indiscrezioni raccolte, come sua consuetudine, l’assessore Scilabra si sarebbe presentata senza alcuna documentazione. Introducendo l’argomento relativo al finanziamento della terza annualità dell’Avviso 20/2011, avrebbe fatto chiara allusione ai contenuti già conosciuti da tutti, essendo stati riportati abbondantemente sulle pagine dei giornali o quotidiani online.

In questo non rendendosi conto di aver bypassato l’Ars, raccontando ai giornali quello che, per correttezza istituzionale, dovrebbe essere prima comunicato ai parlamentari.

Sui contenuti della programmazione per il periodo 2014/2015 l’assessore Scilabra ha dichiarato che saranno impegnati non più novantasette milioni di euro come affermato in un precedente incontro con le parti sociali, ma centoventi, come a ‘briscola’. O forse centotrenta milioni di euro. Si sa, in questo Governo regionale i numeri ‘cambiano’ spesso…

Di come si arrivi alla disponibilità di questa cifra, però, non c’è traccia. La riduzione del parametro di finanziamento da 129 euro ora/allievo a 117 è stata confermata, come trova conferma anche la riduzione dell’intero finanziamento attuale di circa il 50 per cento riferito a ciascun ente di formazione, con l’aggiunta del taglio della gestione che passa dal 20 a 10 per cento per la terza annualità.

Per sopperire al taglio del 10 per cento della gestione, l’assessorato ha avviato dei protocolli con l’Ufficio regionale scolastico, con i consorzi Universitari al fine di mettere a disposizione degli enti formativi le aule che serviranno per l’attività didattica della terza annualità dell’Avviso 20/2011.

Resta da chiarire chi dovrebbe pagare alle scuole ed ai Consorzi universitari le spese di gestione per l’attività didattica come luce, acqua, pulizie, personale per l’apertura e chiusura dell’immobile, ecc.).

Sempre secondo quanto riferito dall’assessore Scilabra, la terza annualità dell’Avviso 20/2011 dovrebbe traghettare il sistema formativo verso i voucher formativi. Richiamiamo i contenuti riferiti dal rappresentante del Governo.

Il finanziamento previsto per i voucher sarebbe di 43 milioni di euro che andrebbero avviati a seguito dell’emanazione di due avvisi pubblici. Il primo destinato agli enti formativi che vorranno essere inseriti nel pacchetto formativo, mentre il secondo rivolto ai giovani che intenderanno avvalersi del voucher.

L’importo dei voucher per singolo allievo dovrebbe essere pari ad quattro mila euro erogato in 2 trance. Il 70 per cento immediatamente ed il restante 30 per cento soltanto se alla fine del percorso formativo il giovane, che ha frequentato il percorso didattico, otterrà un’assunzione obbligatoria presso un’azienda. Se ciò non dovesse accadere, l ’ente formativo perderebbe la rimanente quota del finanziamento dovendo sobbarcarsi le spese.

Come tutto ciò possa conciliarsi con l’esigenza di tutelare i posti di lavoro nel settore della Formazione professionale non è dato sapere. Ma c’è tempo. Attendiamo di conoscere nei prossimi giorni i contenuti del Piano giovani rimodulato, che stranamente non è stato esposto ai componenti della commissione Cultura e Lavoro dell’Ars, dato che dovrebbe trattarsi dello strumento di programmazione del settore elaborato dall’esecutivo regionale.

 

 


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