In realta', come racconta la cia siciliana, la commissione avrebbe voluto favorire i soliti commercianti senza scrupoli. Ma e' stata bloccata da italia, francia e spagna. Se la "macchia nera" - questo il nome della malattia - dovesse arrivare in sicilia decimerebbe la nostra agrumicoltura
‘Incredibile’: l’Unione europea ha fatto una cosa giusta bloccando le importazioni di agrumi infetti dal Sud Africa
IN REALTA’, COME RACCONTA LA CIA SICILIANA, LA COMMISSIONE AVREBBE VOLUTO FAVORIRE I SOLITI COMMERCIANTI SENZA SCRUPOLI. MA E’ STATA BLOCCATA DA ITALIA, FRANCIA E SPAGNA. SE LA “MACCHIA NERA” – QUESTO IL NOME DELLA MALATTIA – DOVESSE ARRIVARE IN SICILIA DECIMEREBBE LA NOSTRA AGRUMICOLTURA
Incredibile ma vero: l’Unione europea ha fatto una cosa giusta! Addirittura in agricoltura, settore che, grazie a Bruxelles, è finito nelle mani di comitati di affari senza scrupoli. Per però questa volta, sui agrumi – come racconta un comunicato della Cia siciliana (Cia – acronimo dalle suggestioni ‘infelici’ – in questo caso sta per Confederazione italiana agricoltori)
Leggiamo nel comunicato della Cia siciliana: “E stata respinta la proposta della Commissione europea che toglieva il blocco delle importazioni degli agrumi dal Sud Africa contaminati da una malattia ancora non presente in Sicilia”.
La Cia Sicilia plaude alla scelta e invita a non abbassare la guardia per le forti pressioni degli importatori soprattutto olandesi e inglesi.
“La macchia nera degli agrumi, causata dal fungo patogeno Guignardia citricarpa – leggiamo sempre nel comunicato – è una delle più devastanti malattie degli agrumi che provoca la maculatura dei frutti e delle foglie delle principali specie di agrumi coltivati”.
Lintroduzione di questo fungo, non pericoloso per luomo, metterebbe a rischio lagrumicoltura siciliana già fortemente provata dalla diffusione del virus della Tristeza, una malattia virale che colpisce gli agrumi.
“ll fungo, denominato ‘Black spot’ – si legge sempre nel comunicato – è stato rinvenuto più volte negli agrumi importati nel 2013 dal Sud Africa. Per evitare la diffusione di questo patogeno, non presente in Sicilia e nelle altre aree agrumicole europee, la Commissione europea nel 2013 aveva bloccato le importazione da questo Paese”.
“Pochi giorni fa, la Commissione europea spinta, da gruppi di importatori europei e dal Governo sudafricano – raccontano i dirigenti della Cia siciliana – aveva proposto di eliminare il blocco delle importazioni per la nuova campagna agrumicola, ma un lavoro congiunto di Italia, Francia e Spagna ha permesso di respingere la proposta della Commissione europea”.
Insomma, la Commissione europea ci ha provato ad affossare anche l’agrumicoltura, ma non c’è riuscita.
“Nel 2013 sono state 36 le partite di prodotto infetto giunte dal Sud Africa e intercettate alle frontiere europee – si legge sempre nel comunicato -. Nel 2013 l’Unione ha importato circa 600 mila tonnellate di agrumi sudafricani, circa un terzo del totale delle importazioni agrumicole in Europa per un valore di circa 1 miliardo di euro”.
E chiaro che la Commissione si muove su interessi contrari allarea agrumicola siciliana e del sud deuropa – dice Maurizio Lunetta, responsabile settori produttivi della Cia Sicilia – si privilegiano le forti lobbies continentali di importatori ortofrutticoli rispetto agli interessi dei produttori agricoli”.
Il blocco temporaneo non basta a scongiurare il rischio di diffusione della malattia – conclude Lunetta -. E necessario assicurare che tutte le importazioni di agrumi siano sottoposte a misure di controllo aggiuntive e a rafforzare i controlli su tutte le importazioni di agrumi per i mercati di prodotti freschi e per l’industria della trasformazione”.