Sulla canonizzazione del “Papa buono” e di Papa Wojtyla l’ombra di Papa Ratzinger e del terzo segreto di Fatima?

OGGI GLI OCCHI DEL MONDO SONO PUNTATI SU ROMA. NON SFUGGONO AGLI OSSERVATORI UNA SERIE DI CONCIDENZE CHE CI RIPORTANO AD ALCUNE OSCURE E INQUIETANTI PROFEZIE

Oggi gli occhi del pianeta Terra sono puntati su Roma. Si torna a parlare di due grandi Papi – Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II – che verranno canonizzati da Papa Bergoglio. Nella Capitale saranno presenti tantissime persone provenienti dai Paesi di tutto il mondo.

Le canonizzazioni di Papa Roncalli (il Papa buono) e di Papa Wojtyla arrivano in uno dei momenti peggiori dell’umanità. Ci troviamo nel pieno di una crisi economica forse peggiore di quella del 1933. L’Europa sembra caduta di nuovo sotto il giogo di una pesante dittatura: e il fatto che la grande stampa continui a negare l’evidenza di un’Europa controllata in parte dalla Germania ormai riunificata rende ancora più inquietante quanto sta accadendo.

Ai conflitti del Medio Oriente si aggiungono i problemi dell’area mediterranea e, soprattutto, l’imminente guerra in Ucraina, Paese che, di fatto, è stato occupato da americani e tedeschi più che mai intenzionati a regolare i conti con l’ex Impero comunista di Putin. (sopra, a sinistra, foto tratta da la perfettaletizia).

In questo scenario si colgono i segni di un tempo di non facile decifrazione. Articolo 3 riporta una dichiarazione di Renuccio Boscolo, un grande studioso di simbologia e semantica, che all’Adnkronos ha dichiarato: “Il grande sforzo che sta facendo Papa Francesco sveglia anche le forze contrarie, quelle degli inferi, che vanno combattute con la vera fede. Il Papa venuto dalla fine del mondo deve stare in guardia e innalzare la Croce, perché il vento porterà a breve un evento fatale”.

Il richiamo all’ “evento fatale” fa tornare alla mente il terzo segreto di Fatima. Ma prima di inoltrarci su quest’argomento – svelato al mondo nel 2000 da Papa Wojtyla e interpretato da Papa Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione – vediamo cosa dice ancora Boscolo, che commenta così la croce del Cristo Redentore precipitata a Cevo, a due passi da Brescia, uccidendo un giovane di 20 anni: “E’ una tragedia, ma anche un segno: la cristianità sta per essere dissacrata”.

“Per gli antichi – aggiunge lo studioso – quando le statue parlavano, piangevano o cadevano, era segno che qualcosa stava arrivando… La Croce contiene le antitesi, del bene e del male. Mentre in Occidente è il simbolo della vittoria sul male, in Oriente la Croce indica invece il Maligno. Quando facciamo il segno della croce noi puntiamo l’attenzione con dei segni precisi: se si spezza, può indicare una caduta nella Chiesa. In questo caso, una struttura ha ceduto alla forza del vento. Nel maggio 1952 il vento colpì anche la Mole antonelliana abbattendo un angelo”.

L’idea di “cristianità dissacrata” potrebbe essere legata al terzo segreto di Fatima? Il terzo segreto di Fatima, secondo la Chiesa cattolica, è un messaggio segreto che la Vergine Maria avrebbe consegnato ai tre pastorelli, a Fatima, in Portogallo, dal 13 maggio al 13 ottobre 1917.

La trascrizione delle prime due parti del segreto risale 31 agosto 1941. La terza parte venne scritta da Suor Lucia – l’ultima dei tre pastorelli sopravvissuta ai suoi due compagni, Giacinta e Francisco che invece morirono molto giovani – su ordine del Vescovo di Leiria il 3 gennaio 1944. Consegnato in busta chiusa, avrebbe dovuto essere aperto nel 1960, ma Papa Giovanni XXIII prima e i suoi successori dopo non vollero rivelare il contenuto del terzo segreto. (sopra, foto tratta da beatoalano.it)

A rendere pubblico il terzo segreto di Fatima è stato Papa Giovanni Paolo II nel 2000. Fin’allora solo il Cardinale Joseph Ratzinger aveva fatto intendere di conoscere il segreto oltre al Papa e a Suor Lucia. Nel 1996 il Cardinale Ratzinger, intervistato da una radio portoghese, si premurò di precisare che nel terzo segreto non c’era nulla di preoccupante, e che non veniva reso pubblico per evitare inutili sensazionalismi.

Ma le cose stanno proprio così? Intanto notiamo un legame tra il terzo segreto di Fatima e i personaggi che domani saranno i protagonisti dell’appuntamento a Roma: Papa Roncalli, il Pontefice che – come già ricordato – nel 1960, si rifiutò di svelare all’umanità il terzo segreto di Fatima; Giovanni Paolo II – che ha svelato questo segreto – e il Cardinale Ratzinger, il Papa che ha abbandonato la guida della Chiesa per ritirarsi a vita privata.

Papa Ratzinger ha sempre negato che il terzo segreto di Fatima possa contenere ipotesi funeste per l’umanità. Questo il testo ufficiale:

«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».

Un vescovo in abito bianco, con il passo incerto, vacillante, si inerpica in un monte e viene ucciso da uomini armati. Di fatto, viene descritta una strage. Un’immagine tremenda. Una descrizione che lascerebbe intendere la fine della Chiesa Cattolica.

Il testo di questo messaggio viene considerato “simbolico e povero di riferimenti concreti a fatti storici o biografici tali da renderne impossibile un’attribuzione certa e indubitabile”. La Congregazione per la dottrina della fede fornisce solo un tentativo di interpretazione del segreto di Fatima.

La memoria ritorna a Joseph Ratzinger, alle sue strane dimissioni. Quando ha lasciato la guida della Chiesa ha affermato di essere stanco, privo delle forze necessarie per continuare la sua avventura nel Soglio di Pietro. In quei giorni il suo passo sembrava vacillare. Ma non solo.

Adriano Forgione, giornalista e direttore della rivista Fenix, ricorda che, nell’ultimo Angelus, alla folla accorsa per salutarlo, ha detto: “Il Signore mi chiama a salire sul monte, a dedicarmi ancora di più alla preghiera”.

Le parole “salire sul monte” richiamano la profezia di Fatima? Dice Adriano Forgione. “Sembra un messaggio in codice. Ricordiamoci che questo Papa nel corso del suo pontificato ha spesso utilizzato un linguaggio simbolico e figurativo. E conosce molto bene il Terzo Segreto di Fatima, visto che è stato lui a renderlo pubblico. È possibile – lo dico come ipotesi, ovviamente – che abbia voluto dire ai fedeli e a chi è in grado di capirlo che non ha potuto far altro che ritirarsi, sperando così di non far realizzare quella minaccia di cui attualmente si sente il destinatario, cioè quella della profezia che vede la morte di un vescovo vestito di bianco”.

Nel sito Panorama.it, in un articolo pubblicato il 28 febbraio del 2013, si legge:

“Dunque il Papa (con riferimento a Papa Ratzinger ndr) avrebbe davvero temuto di essere al centro di un complotto? Avrebbe associato questa minaccia al segreto mariano? Si sarebbe identificato in quel vescovo in abito bianco destinato al martirio? Con la rinuncia al soglio pontificio, forse, Benedetto XVI potrebbe aver cercato di cambiare il corso del futuro per modificare il suo destino- strettamente collegato, nella visione, a quello dell’intera Chiesa. Ma nello stesso tempo, avrebbe mandato anche un messaggio a quelle forze oscure e deviate che dal cuore dei sacri palazzi hanno tramato contro di lui”.

Ricordiamo che circola una tesi stando alla quale il testo del terzo segreto di Fatima rivelato nel 2000 non sarebbe quello originale. La versione originale – si racconta da anni – sarebbe associata alla fine dei tempi.

 

 

 

 

 


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