Non ci sono le condizioni politiche per sanare una frattura provocata dal governatore e da lumia
Ieri riunione-fiume a Caltanissetta: l’area Cuperlo del PD resta fuori dal Governo Crocetta bis
NON CI SONO LE CONDIZIONI POLITICHE PER SANARE UNA FRATTURA PROVOCATA DAL GOVERNATORE E DA LUMIA
Ieri, dalle parti di Caltanissetta, riunione fiume dei dirigenti e parlamentari nazionali e regionali dell’area Cuperlo del PD. Da quello che si è capito, non ci sarebbe alcun riavvicinamento al Governo regionale di Rosario Crocetta.
Insomma, il Partito Democratico siciliano resta spaccato. I renziani siciliani hanno confermato la loro alleanza di ‘ferro’ con Crocetta e con il senatore Giuseppe Lumia. Fanno parte del Governo regionale e ci restano. E insieme, alle elezioni europee, faranno votare Marco Zambuto e l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.
Diverso il discorso per l’area che fa capo a Giuseppe Lupo, che si è adeguata, non senza qualche riserva, alle indicazioni romane.
I cuperliani – che all’Ars sono rappresentati da nove parlamentari – ieri hanno invece deciso di restare fuori dal Governo. Quest’area del Partito contesta a Crocetta e a Lumia non tanto la composizione della Giunta, ma il metodo che il governatore e il senatore hanno seguito per arrivare alla definizione di un Governo bis già traballante.
Quello che l’area Cuperlo non ‘digerisce’ è l’atteggiamento di Crocetta e Lumia, che si comportano da ‘Padroni del vapore’. Loro decidono una linea politica che, in realtà, non c’è. Loro si sostituiscono spesso agli assessori, esautorandoli e mortificando l’autonomia di chi gestisce una branca dell’Amministrazione regionale. Loro decidono ci deve andare al Governo. Loro decidono le deleghe del Governo.
Poi ci sono le furbizie da quattro soldi. Prendiamo il caso di Mariarita Sgarlata. In anni passati è stata iscritta al PD. Poi è passata al Megafono del quale è stata dirigente a Siracusa, la sua provincia. Nei giorni scorsi, per convenienza, la Sgarlata è tornata ad essere del PD, secondo i dettami di Crocetta, Lumia e Davide Faraone.
Questa storia di Siracusa è indicativa della concezione della politica di questi tre personaggi. Quando Articolo 4 ha designato assessore regionale Paolo Ezechia Reale, l’attuale Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo è andato su tutte le furie. E a ragione: Reale, già esponente del centrodestra, è stato un suo avversario.
Per tutta risposta, Crocetta, Lumia e Faraone hanno chiesto a Garozzo: “Cosa vuoi per evitare bordelli? Confermiamo Mariarita Sgarlata, che è amica tua e così hai anche tu un riferimento nel Governo, in quanto Sindaco del PD dell’area Renzi”. E così la Sgarlata, dal Megafono, è passata al PD renziano: assessore al Territorio e Ambiente per conto di Faraone e Garozzo.
Siamo, come si può notare, al ‘mercato’ delle deleghe in un’atmosfera di trasformismo politico allo stato puro.
Ieri il segretario regionale del PD, Fausto Raciti, ha chiesto al presidente di mettere fuori dalla Giunta l’assessore Antonio Fiumefreddo, che già dalle prime battute, contrariamente al cognome che porta, ha dimostrato un carattere forse un po’ troppo ‘caldo’, esprimendo giudizi totalmente fuori luogo su due giornalisti – i bravi colleghi Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco – colpevoli di fare solo il proprio lavoro.
Quella di Raciti è una richiesta da segretario regionale del PD siciliano e non da esponente dell’area Cuperlo. Che, come già sottolineato, dovrebbe restare fuori dal Governo.
Resta da capire come con quali ‘numeri’ i vari Crocetta, Lumia, Faraone, Totò Cardinale da Mussomeli e Lino Leanza pensano di mandare il Governo in Aula. Ci sarebbe da ridere se, di mezzo, non ci fosse il destino di 5 milioni e passa di siciliani…