Villa Santa Teresa, i sindacati: “La Regione si attivi per rilanciare la clinica”

IL TEMA E’ SEMPRE LO STESSO: LA GESTIONE DEI BENI CONFISCATI ALLA MAFIA

Il caos amministrativo che regna nella gestione dei beni confiscati alla mafia rischia di mietere una vittima eccellente. Parliamo della Clinica Santa Teresa di Bagheria, che, nonostante i travagli giudiziari del suo fondatore, è un fiore all’occhiello della sanità siciliana.

Come sappiamo, dopo anni di amministrazione giudiziaria, lo scorso ottobre, la proprietà è passata al patrimonio dello Stato e si è insediato il nuovo cda.  Che però, sostanzialmente ha le mani legate. Il suo compito è, infatti, quello di gestire la struttura, in attesa di una decisione da parte dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati.  Decisione, che non arriva.  Con il rischio che il passaggio allo Stato, come nel caso di altri beni confiscati, si traduca in un deterioramento della struttura e dei suoi conti economici.

Per questo i sindacati, esortano la Regione siciliana, ad intervenire immediatamente:

“Villa Santa Teresa a Bagheria è una struttura d’eccellenza in ambito sanitario, dotata di know how tecnologico e professionale di altissimo livello. E’ necessario che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, si confrontino con le sigle sindacali per rilanciare la clinica, ormai passata allo Stato, dopo anni di amministrazione giudiziaria”.

Lo dichiarano Valerio Lombardo componente della segreteria territoriale della Fp Cgil, Piero Li Vigni, responsabile della Sanità privata della Cisl Fp Sicilia e Angelo Montalto, componente della segreteria territoriale della Uil Fpl. I sindacalisti hanno incontrato lunedì scorso il consiglio d’amministrazione di Villa Santa Teresa.

“Il presidente del Consiglio d’amministrazione, Giosuè Marino – dichiarano Lombardo, Li Vigni e Montalto – è stato disponibile al confronto e abbiamo concordato di convocare periodicamente incontri per affrontare tutte le questioni rimaste in sospeso. Abbiamo precisato che non riteniamo come migliore soluzione la costituzione di una cooperativa, ipotesi che peraltro non convince oltre 100 lavoratori”.

“Il presidente Giosuè Marino – concludono – ha sottolineato che il compito del Consiglio d’amministrazione è quello di gestire la struttura, in attesa della decisione finale dell’agenzia nazionale per i Beni confiscati alla mafia. Riteniamo dunque imprescindibile incontrare subito il presidente Crocetta e l’assessore Borsellino, per capire quali indicazioni vorrà fornire la Regione siciliana all’Agenzia nazionale per i Beni confiscati sul futuro di Villa Santa Teresa”.


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