A proporlo e' il movimento base italia, partito nato a palermo che avviera' la raccolta firme il prossimo 31 gennaio
Un referendum contro il grande bluff dell’euro
A PROPORLO E’ IL MOVIMENTO BASE ITALIA, PARTITO NATO A PALERMO CHE AVVIERA’ LA RACCOLTA FIRME IL PROSSIMO 31 GENNAIO
Se c’è chi vuole proporre un referendum contro le politiche dell’austerity dettate dal Fiscal Compact- è il caso dell’economista Gustavo Piga e del suo ‘Viaggiatori in Movimento– c’è anche chi vuole risolvere il problema alla radice. Recidendo cioè l’origine dei mali: l’euro. La via è sempre quella un referendum popolare che chiede l’uscita dell’Italia dalla moneta unica.
A proporlo, con una raccolta di firme che partirà il prossimo 31 Gennaio, è il Movimento Base Italia, nato lo scorso Ottobre e battezzato nel capoluogo siciliano:
“Siamo un partito politico nazionale che ha visto la sua nascita ufficiale a Palermo ed anche la presentazione è stata a Palermo il 12 ottobre scorso. Non abbiamo contributi nè finanziamenti e non c’è nessuno dietro perchè siamo tutti professionisti o persone “competenti” in un settore che si dedicano attivamente alla politica” dice a LinkSicilia, Valeria Sanfilippo
Tra le battaglie che il Movimento si è già intestato c’è, tra le altre cose, la manifestazione, a Palermo, pro- cure compassionevoli (stamina), le denunce per i fatti di Gioia Tauro (le armi chimiche siriane), e contro la privatizzazione Bankitalia.
“Siamo stati perfino ricevuti al Quirinale perché siamo fuori dagli schemi e non soggetti al controllo. Siamo per una politica nazionale ma regionalista ovvero che tenga contro delle esigenze di quel popolo in quella regione.Io stessa sono stata fautrice della creazione della macro area sicilia perchè noi siciliani non possiamo e non dobbiamo essere accorpati ad altre Regioni. Adesso dal 31 gennaio iniziamo la raccolta firme perchè crediamo che dall’uscita dall’euro avremo solo benefici.Ma in cantiere (ovvero gia depositati in Cassazione) ci sono ben altri 15 quesiti su tanti trattati che riteniamo profondamente ingiusti ed in aperta violazione della nostra Carta Costituzionale. Abbiamo anche un programma i cui punti puoi trovare articolati sul nostro sito“.
Il Movimento non è né di destra, né di sinistra. E non si schiera neanche nell’area dei grillini:
“Noi siamo davvero un Movimento . Un movimento, nel senso etimologico ( da momentum= cambiamento), è costituito dalle idee di persone che desiderano cambiare qualcosa. Un Movimento intende scuotere le coscienze dalla base, cioe’ dai cittadini, stanchi di non trovare chi dia loro voce. Un Movimento esprime la voce degli Italiani. Di tutti gli Italiani, partendo dalla Base”.
Ma veniamo alla battaglia delle battaglie: quella contro l’euro “il grande bluff”:
“E’ da un po che tra economisti veri, economisti improvvisati ed economisti della domenica, si sente una gran confusione un vociferare di spread, spending review,start up , conviene restare nell’euro , conviene uscire,etc. Proviamo a fare un po di chiarezza. Immaginiamo che lo Stato sia una famiglia e abbia a disposizione 1000 euro mensili. Ora, chiunque ha una famiglia sa che ci sono delle spese fisse:locazione (o se hai la fortuna di essere proprietario paghi l’Imu = 400 euro) le bollette ,il vestiario i beni di prima necessità (=500 euro).Poi l’auto, la moto, l’assicurazione, etc (=100 euro). Lo Stato ha spese analoghe che però hanno altri nomi e cioè raccolta rifiuti,sanità,istruzione strade. Tutti i costi fin qui enunciati sono fissi cioè mensilmente si devono fronteggiare con quei famosi 1000 euro.
Cosa accade, però, quando succede un imprevisto, cioè un incidente con l’auto, la rottura di un tubo in famiglia che corrispondono al verificarsi di un disastro naturale nello Stato? Si dovrà far ricorso a qualche fondo STRAORDINARIO: in famiglia, si ricorrerà al parente o all’amico pronto a darti un aiuto oppure si taglierà qualcosa dalle spese (risparmiando sulla luce, andando a piedi anzichè in auto ovvero comprando solo beni necessari cioè niente aragoste). Lo stesso farà lo Stato: taglierà sulla sanità, taglierà sull’istruzione oppure (anzichè ricorrere al parente che non ha) aumenterà le accise sulla benzina o rialzerà l’Iva di un punto.
E qui c’è il GRANDE BLUFF: lo Stato italiano non può indebitarsi perché il sistema Euro glielo vieta! Non può trovare altrove le risorse di cui ha bisogno perché è già tutto impiegato per le spese NECESSARIE (già di per sé ridotte all’osso). Allora per finanziare la crescita avrebbe necessità di indebitarsi ma l’Italia è già molto al di sopra dei parametri consentiti dall’Euro! Ne i tagli ai costi della politica potranno risolvere il problema: ben poca cosa pari all’ipotetico taglio ai beni voluttuari che fareste voi in famiglia (=50 euro mensili cioè il vostro parrucchiere): pensate che con quelli si potranno finanziare gli studi di vostro figlio? Assolutamente no, neppure l’acconto sui libri di testo! Perciò chiunque dica, parli o prometta una via d’uscita, una possibile crescita e una riduzione dello spread vi sta soltanto ingannando. Lo Stato non può finanziare nessuna crescita perché non ha soldi e non può indebitarsi; non può ricorrere neppure alla BCE perché la Banca Europea non presta soldi ma VENDE solo la valuta che conia. Tutto il resto è fuffa, da qualunque parte venga. Da che mondo è mondo, però, lo sviluppo di un’economia nasce da investimenti non da pareggi di bilancio: il pareggio è SOLO la conseguenza di un’economia che è stata gestita bene; tant’è che le aziende, i primi anni di vita, non chiudono mai il bilancio in attivo ma in perdita! Adesso, provate a chiederVi perchè… E soprattutto, smettete di credere al grande BLUFF”.
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