Il ‘Patto’ Renzi-Berlusconi/ Si parla tanto di legge elettorale: e l’evasione fiscale?

NEL NOSTRO PAESE, SECONDO L’ISTAT, SI EVADONO OGNI ANNO 275 DI EURO. PERCHE’ NON SI PROVA A RECUPERARLI?

da Agostino Spataro
riceviamo e volentieri pubblichiamo

In questi giorni, è tutto un gran parlare, taluni fingono di accapigliarsi, del progetto di riforma elettorale, presentato in Parlamento, dopo l’accordo dei capi del PD e di FI ovvero della nuova (?) premiata ditta“R&B”.

La riforma è necessaria, ma la proposta è indecente perché fortemente lesiva dei diritti fondamentali della rappresentanza politica e di scelta da parte del cittadino-elettore del suo candidato al Parlamento.
Eppure abbiamo tutti veduto, e sentito, con quanta determinazione, perfino arroganza, l’hanno imposta ai loro parlamentari, compresi a quelli di Ncd di Alfano che erano pronti al martirio pur di re-introdurre il voto di preferenza.

Imposizione errata, perfino illegittima poiché, non bisogna dimenticarlo, anche se nominato, il parlamentare ”rappresenta la Nazione”, come sta scritto nella vigente Costituzione e non i partiti, ancor meno i capipartito che, sempre per la stessa Carta, sono associazioni e figure private che non possono interferire nella funzione legislativa del parlamentare.

Mentre tutto ciò accadeva, le Fiamme gialle hanno scoperchiato, a Roma, un caso di colossale evasione fiscale in campo immobiliare. Uno dei pochi che, forse, serve a placare gli animi della stragrande maggioranza degli italiani che le tasse le paga fino all’ultimo centesimo.
Come vedremo, l’evasione fiscale in Italia ha raggiunto limiti insopportabili e determina una condizione di privilegio scandaloso, un’ingiustizia che fa impallidire le stupide devianze di chi compra le borse di lusso per signora o le caramelle con i soldi dei gruppi consiliari regionali e/o affini.

Eppure, nessuno di quei leader, che vorrebbero in “dieci giorni sconvolgere il mondo” a loro favore, si è accorto di questa inquietante punta di un iceberg che sta logorando, distruggendo l’economia e gli equilibri sociali del Paese.
Nessuno di questi signori ha proposto (nemmeno accennato) una riforma seria, da approvare con procedura d’urgenza, del sistema fiscale e dei meccanismi di lotta agli evasori, di dare direttive agli uffici di non perdere tempo e risorse preziose nei controlli sui redditi dei lavoratori dipendenti, pensionati che pagano il dovuto.

Secondo stime attendibili (Istat, ecc), ogni anno, in Italia l’evasione fiscale si aggira intorno ai 275 miliardi di euro; una cifra enorme equivalente a 1/8 del prodotto interno lordo (Pil), della ricchezza nazionale.
In 10 anni si arriverebbe a sfiorare i 3 mila miliardi ossia un importo colossale con il quale si sarebbe potuto estinguere l’intero debito pubblico e fare anche qualche risparmio.
Tutto denaro rubato e, in gran parte, esportato, illegalmente, all’estero.

Per far fronte al volume della spesa pubblica, lo Stato ha dovuto svendere quasi tutte le imprese a partecipazione statale, ovvero il patrimonio degli italiani (oggi in vendita ci sono i gioielli di famiglia come le Poste, Finmeccanica, ecc, ecc), ha tagliato o ridotto servizi essenziali, imposto nuove tasse e balzelli.
Nel frattempo, il debito totale si è attestato intorno al 130% del Pil, per il quale si pagano all’incirca 76 miliardi di euro annui d’interessi. I margini di bilancio non consentono nemmeno di coprire gli interessi. E quindi debito sopra debito.

Per avere un’idea di quello che accade e di quello che si dovrebbe fare per evitarlo, non è necessario essere grandi economisti, basterebbe fare quattro conti per capire che recuperando 275 miliardi di tasse evase si potrebbero pagare la rata annuale degli interessi maturati e utilizzare i restanti 200 per ridurre il cumulo totale e promuovere investimenti in favore della ricerca, dell’economia, della cultura, per combattere sul serio la disoccupazione.
E’ giustissimo tagliare gli sprechi. Ma prima di tutto bisogna recuperare il maltolto per continuare a difendere, a potenziare lo stato sociale.

La “spesa pubblica” è, soprattutto, volta a finanziare il sistema sanitario nazionale, l’istruzione, i lavori pubblici, i trasporti, la giustizia, la difesa, ecc. Insomma, tutti servizi ai quali ogni cittadino ha diritto di accesso, in molti casi gratuitamente.
Fra questi ultimi fruitori, molti sono gli evasori (piccoli e grandi) i quali, evadendo l’obbligo fiscale, risultano titolari di redditi minimi e pertanto riescono a evitare i ticket e ad accaparrarsi i posti letto nelle università, le case popolari e quant’altro. A danno delle famiglie dei lavoratori dipendenti che, talvolta, risultano titolari di un reddito superiore di quello dei loro datori di lavoro.

Il paradosso sta proprio qui: oltre al danno erariale subito, lo Stato continua a indebitarsi, a tagliare servizi, a imporre nuove tasse a carico di coloro che già le pagano per consentire ai (non) cittadini evasori di potere usufruire, anche a danno di chi le tasse le paga, dei servizi e delle agevolazioni che lo Stato eroga.
Insomma, come se un padre di famiglia rinunciasse ad esigere il credito dai suoi debitori e per dar da mangiare ai figli deve ricorrere agli strozzini.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]