Resta molto critica la situazione finanziaria del comune di leonforte, in provincia di enna, praticamente sull'orlo del dissesto. I tagli dei trasferimenti statali e di quelli regionali hanno messo in ginocchio gli enti locali siciliani, che ormai, non possono neanche garantire i servizi essenziali. I casi sono tantissimi in tutta l'isola.
Leonforte sull’orlo del default. L’ultima spiaggia un mutuo con lo Stato
Resta molto critica la situazione finanziaria del Comune di Leonforte, in provincia di Enna, praticamente sull’orlo del dissesto. I tagli dei trasferimenti statali e di quelli regionali hanno messo in ginocchio gli enti locali siciliani, che ormai, non possono neanche garantire i servizi essenziali. I casi sono tantissimi in tutta l’Isola.
E c’è chi, come il Primo Cittadino del centro dell’ennese, pensa a soluzioni estreme e per nulla scontate. Come quella di richiedere una anticipazione a valere sule Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali previsto dal Decreto dell’ 11 gennaio 2013 e istituito di concerto dal Ministero dell’Economia e da quello dell’Interno.
L’accesso non è per nulla scontato. La Corte dei Conti deve approvare il ‘piano di riequilibrio’ e poi trasmettere istanza ai Ministeri che valuteranno in base alla disponibilità economica, che in buona sostanza dipende dal recupero di altre anticipazioni.
Ma tant’è. Leonforte non vede alternative.
Il Comune ha debiti per oltre cinque milioni di euro e ogni anno, per gli interessi, il debito sale dell’otto per cento. Per questo il Sindaco, Francesco Sinatra, propone ha una delibera di riequilibrio economico-finanziario, che se approvata dal Consiglio comunale, consentirebbe di procedere con la monda di accesso al Fondo.
«Potremmo ricevere un finanziamento fino a 300 euro per ogni residente, dunque fino a 4 milioni e mezzo di euro, a tasso zero – spiega il sindaco -. Potremmo così ripartire bloccando gli interessi. Quello che stiamo facendo per risparmiare, del resto, è sotto gli occhi di tutti».
È lo stesso primo cittadino, in una intervista ad un quotidiano locale, a ricordare la politica di «lacrime e sangue» che ha dovuto adottare la giunta. “Abbiamo dovuto tagliare tutti quei servizi per cui non c’era copertura finanziaria – spiega -. Niente luci a Ferragosto, niente feste, niente soldi per la Sagra della Pesca, non si è potuto rinnovare il servizio di trasporto urbano gratuito per gli anziani e per i disabili e tutti i lavori fatti in questo frangente sono stati effettuati in assoluta economia”.
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