Dottoressa Borsellino, colga l’occasione al volo per togliere il suo nome dalla disastrosa esperienza politica di Crocetta, Lumia & company

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE SI RIPRENDA LA PROPRIA LIBERTA’

Il nostro giornale ha spesso criticato le scelte di questo Governo regionale in materia di sanità. Ma, raramente, ha espresso critiche nei riguardi dell’assessore, Lucia Borsellino. Per un motivo semplice: perché siamo convinti che tutte le cose brutte fatte dall’attuale esecutivo nelle Aziende ospedaliere e sanitarie dell’Isola sono state subite dall’assessore Borsellino.

Come ci capita di scrivere spesso, quello di Rosario Crocetta non è il Governo dell’antimafia: al contrario, è il Governo dei ‘Professionisti dell’antimafia’. Lucia Borsellino è stata scelta e inserita in questo Governo per il nome che porta e per coprire le magagne di una cricca dedita, per lo più, a interpretare e vivere la politica come una sommatoria di affari.

Lo stiamo vedendo con l’acqua, ancora nelle salde mani dei privati, in barba alle promesse di ritorno alla gestione pubblica fatte da Crocetta in campagna elettorale. Lo stiamo vedendo con i rifiuti, gestiti con il metodo delle discariche in buona parte controllate dai privati. Per non parlare del Muos di Niscemi, con lo stesso Crocetta trasformatosi in amico degli americani (mentre lo stesso Muos è diventato uno “strumento di pace”…).

Non c’è settore della vita pubblica siciliana che con questo Governo non sia diventato un modo per organizzare ‘operazioni’. Sconcertante quello che sta succedendo all‘Irsap, un ‘carrozzone mangiasoldi’ che ha inglobato i vecchi Consorzi Asi, dove le illegittimità sono all’ordine del giorno.

Per non parlare delle decine e decine di nomine, tutte illegittime, ‘pilotate’ in enti e società regionali, visto che il Governo della legalità a parole si mette, nei fatti, sotto i piedi il decreto legislativo numero 39 di quest’anno. Per Crocetta, per il senatore Giuseppe Lumia e per i tre uomini che si sono impossessati di Confindustria Sicilia la cosiddetta ‘inconferibilità’ degli incarichi è un istituto che non esiste.

Tutto questo nella solare e olimpica certezza che – al pari dei democristiani siciliani degli anni ’70 – non verranno mai chiamati a rispondere a nessuno del proprio operato.

Ora, che di questa ‘squadra’ faccia parte Crocetta è anche giusto, visti i suoi ‘trascorsi’ da Sindaco di Gela; che ne faccia parte il senatore Lumia è più che normale, visto il personaggio; che ci siano pure Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro è più che giusto, considerato quello che sono; che ci sguazzi l’ex Sindaco di Casteldaccia, onorevole Di Giacinto, è ‘legittimo’, alla luce di tutto quello che ha combinato nel suo Comune.

Ma che a questi personaggi si accompagni Lucia Borsellino, beh, la cosa non funziona proprio.

La vicenda Humanits è emblematica. Noi non abbiamo scritto un rigo contro l’assessore. Perché non siamo così scemi da non capire che questa è un’ ‘operazione’ di alcuni ex democristiani che hanno cercato di fare le scarpe ad altri ex democristiani. Con la ‘benedizione’, ovviamente, dei ‘capi’ di questo Governo che in una storia come questa – una storia da 10 milioni di euro all’anno – ovviamente ci ‘bagnano il pane’.

Dottoressa Lucia Borsellino, ci consenta: ma lei, con questi che ci fa? Che cosa ha a che dividere con le storie di personaggi come Crocetta, Lumia, Catanzaro e Di Giacinto? Ma li conosce? Lo sa chi sono? Cosa hanno fatto nella vita? Cosa fanno ancora?

Lo ripetiamo: cosa c’entra lei con questi signori?

Anche la revoca della delibera Humanita, ci creda: finirà male. Perché di mezzo c’è un contratto. Quelli – ci riferiamo ai signori del gruppo Humanitas – con il contratto siglato a settembre, hanno, come si dice dalle nostre parti, “il porco dentro”.

Niente niente questa revoca è tutta una ‘tragediata’: c’è la revoca, quelli fanno causa e ovviamente vincono, perché i contratti sono contratti.

Ci permettiamo di darle un consiglio dottoressa Borsellino: colga l’occasione al volo per togliere il suo nome da questa disastrosa esperienza morale e politica. Tanto questi – si fidi di noi – con tutti gli ‘appoggi’ che hanno, non hanno dove andare, perché, oltre tutto, sono anche scarsi.


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