Approvata da sala d'ercole una legge che 'ridisegna' la governance dell'istituto regionale per e attivita' produttive
L’Ars silura l’Irsap di Confindustria Sicilia: bye bye Cicero
APPROVATA DA SALA D’ERCOLE UNA LEGGE CHE ‘RIDISEGNA’ LA GOVERNANCE DELL’ISTITUTO REGIONALE PER E ATTIVITA’ PRODUTTIVE
In tempi record è stata approvata dall’Assemblea regionale siciliana, proprio qualche minuto fa (sono circa le 18.oo), il disegno di legge che ‘ridisegna’ la governance dell’Irsap, l’Istituto regionale per le attività produttive (irap).
“Le norme che vogliamo introdurre nelle modalità di selezione degli amministratori intendono perseguire un modello di sviluppo che tenga conto anche dell’effettiva rappresentatività delle associazioni di categoria, ha detto in proposito il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, stamattina.
Tra le norme ci sarebbe anche quella che prevede che gli attuali vertici si dimettano entro sei mesi. Sembrerebbe una via parlamentare per strappare l’ente (che ha assorbito le 11 Asi siciliane) dalle grinfie di Confindustria Sicilia…
La notizia è freschissima. Vi daremo ulteriori dettagli a breve, sempre in questo articolo.
Riprendiamo: La legge, approvata con 41 voti a favore e sette contrari, introduce nuovi criteri di amministrazione: l’assessorato alle Attività produttive entro 180 giorni dovra’ emanare il bando per l’attribuzione dei seggi alle associazioni del mondo delle imprese in base alla loro rappresentatività reale.
Il Consiglio di amministrazione sarà composto da tre membri indicati dalle associazioni di categoria e da due componenti di nomina governativa; il presidente dovrà essere scelto tra i tre consiglieri che rappresentano le imprese. L’attuale numero uno, Alfonso Cicero, messo lì da Confindustria Sicilia tra mille polemiche e tra grossi dubbi di legittimità, dovrà lasciare entro 180 giorni.
Insomma, all’indomani dello strappo col PD, il Governo Crocetta assapora il gusto della sconfitta in Aula. Di fatto, non ha più la maggioranza.
Anche se sull’Irsap, ancora prima di questa attuale crisi politica, l’Ars aveva avuto pochi dubbi. I deputati del Movimento 5 Stelle e del PD, in particolare, si erano opposti sin dall’inizio, e i componenti della Commissione Affari Isitituzionali si erano addirittura dimessi in massa per protesta. Tra l’altro, oggi, del caso Cicero si è occupata anche la Commissione parlamentare Antimafia presieduta dal capo dell’opposizione, Nello Musumeci. La Commissione, a porte chiuse, ha convocato e ascoltato l’ex assessore regionale, Gaetano Armao.
Con il voto di questo pomeriggio in Aula si è manifestata l’occasione giusta per prendere due piccioni con una fava.
l’Aula ha approvato alcuni emendamenti proposti dal Movimento 5 stelle. Si tratta di emendamenti che, un paio di settimane fa , erano stati ‘bocciati’ dalla terza Commissione legislativa dell’Ars presieduta da Bruno Marziano, esponente del PD. Per la cronaca, marziano, un paio di settimane fa aveva votato per la ‘bocciatura’ degli emendamenti dei grillini. Oggi, invece, ha votato a favore.
Di fatto – è inutile girarci attorno – oltre al Movimento 5 Stelle – anche il PD ha votato contro il Governo di Rosario Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia e di Confindustria Sicilia. E’ la prima volta che il Partito Democratico esprime, ufficialmente, un voto contro il Governo.
E’ interessante che in Aula, oggi, PD e Movimento 5 Stelle hanno votato insieme. Un segnale politico importante. Molto nervosi, invece, i deputati transfughi che, per questioni di grande ‘nobiltà’ politica, sono passati, armi e bagagli, con il Governo Crocetta. Per loro, una doppia constatazione: l’assenza di alcuni deputati governativi e la presa d’atto che, ormai, il Governo è senza maggioranza.
La vicenda di oggi, insomma, segna una nuova puntata del ‘caso’ Irsap. Basti ricordare lapprovazione, da parte dell’Ars, senza alcun voto contrario, della mozione che impegna il Governo a sospendere le nomine del presidente, Alfonso Cicero, e dei componenti del Consiglio di amministrazione. per non parlare di quello che, proprio sull’Irsap, è successo in prima Commissione (Affari istituzionali). Quando il presidente, ormai fuori gioco, Marco Forzese, prima convoca la Commissione, in pieno agosto, per ‘impiombare’ il Governo e poi si è – di fatto – accordato con lo stesso Governo.
Che succederà, adesso? Il presidente dell’Irsap, grazie alla nuova legge, potrà essere individuato solo tra i tre componenti proposti dalle associazioni di categoria. Fino a oggi, invece, la nomina era prerogativa del presidente della Regione, su indicazione dellassessore allAttività produttive. Insomma, un affare tra Crocetta e i suoi amici di Confindustria Sicilia.
Ora la musica cambierà. Il Governo potrà nominare due dei cinque componenti del Consiglio di amministrazione. Ma non più il presidente. Un bando pubblico, poi, dovrà individuare i componenti della Consulta, che dovranno rappresentare le associazioni di categoria.
Il Governo, come detto all’inizio, ha 180 giorni per intervenire. E per eleggere così i nuovi organi dellIrsap.