Tremila, fra residenti e non di niscemi, hanno firmato una petizione popolare diretta al sindaco della cittadina nissena, "infestata" dalle onde elettromagnetiche delle 46 antenne piazzate dagli americani già 22 anni fa in c. Da ulmo e minacciata dall'acquisizione delle tre nuove parabole del muos.
Muos: “Il Sindaco di Niscemi impugni la revoca di Crocetta”
Tremila, fra residenti e non di Niscemi, hanno firmato una petizione popolare diretta al Sindaco della cittadina nissena, “infestata” dalle onde elettromagnetiche delle 46 antenne piazzate dagli americani già 22 anni fa in c.da Ulmo e minacciata dall’acquisizione delle tre nuove parabole del Muos.
Al Sindaco, questi “siciliani” hanno chiesto di impugnare il provvedimento di sospensione della revoca del Governo regionale. Di rivolgersi dunque al Tar di Palermo “affinchè lo stesso si esprima nel merito in ordine alla legittimità del provvedimento della Regione Siciliana, di revoca, dei precedenti provvedimenti di revoca dell’autorizzazione relativa alla costruzione del sistema di comunicazione militare statunitense MUOS.”
La richiesta è stata presentata ieri mattina, contemporaneamente ad un esposto cautelativo indirizzato alla Procura Distrettuale della Repubblica, presso il Tribunale di Caltagirone.
Nell’esposto si legge: ” Per i fatti della manifestazione del 09/08/2013, cui hanno partecipato esponenti del Coordinamento regionale dei comitati, sindaci, delegazioni di enti locali e sindacali, si è appreso dagli organi di stampa che la magistratura ha aperto un’inchiesta.
Si è altresì appreso, dalla stampa, che il Presidente della Regione Siciliana abbia dichiarato che vi siano state infiltrazioni mafiose tre i manifestanti.
I sottoscritti, al fine di tutelare la legalità, il buon nome loro delle associazioni e dei comitati che rappresentano ed evitare qualsivoglia illegittima strumentalizzazione e diffamazione, certamente improntata a fini estranei al movimento e che ne danneggerebbero l’immagine e gli obiettivi istituzionali, ribadiscono la propria estraneità a qualsivoglia ambiente mafioso e ad elementi di tale provenienza”.
Pertanto i firmatari chiedono “quale soggetti offesi e lesi da tale prospettazione, di essere informati dalla competente magistratura se l’esito delle indagini in corso, auspicando, in particolare, che la magistratura acceleri le informative con la Presidenza della Regione Siciliana al fine di conoscere la reale sussistenza di tali infiltrazioni, ove e se esistenti,
riservandosi fin d’ora, in caso di archiviazione, ove e se non emerga alcuna suffragazione di ipotesi di reato in tal senso, di sporgere querela nei confronti dei soggetti che hanno diffuso tali voci infamanti ed, invece, nella diversa ipotesi di riscontro impegnandosi ad escludere ed allontanare dall’attività del Movimento No Muos eventuali soggetti che a seguito delle indagini in corso, risultassero coinvolti in attività mafiose e contrarie alla stessa legalità e trasparenza del movimento.
Petizione ed esposto portano la firma del Movimento No Muos Sicilia, del Comitato storico (2008) No Muos di Niscemi, del Comitato “Mamme No Muos”, e di Giuseppe Maida, il cittadino “qualunque” come ama definirsi già autore di tante iniziative contro il Muos.
Ricordiamo che all’indomani delle dure affermazioni del presidente Crocetta ad un giornalista della Voce di New York, il Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos, aveva presentato formale “querela” nei confronti del Presidente.
A firmare quel documento medici, giornalisti e docenti, attivisti No Muos, ritenutisi offesi e denigrati dalle affermazioni del presidente nelle quali avevano ravvisato un “evidente tentativo di delegittimare un movimento di persone, pacifico e per la legalità. Usando gli strumenti più beceri e disgustosi, ovvero la mafia.