Anche sulla caccia la regione siciliana trova il modo di sperperare il denaro pubblico. A denunciarlo, numeri alla mano, è il parlamentare regionale del pdl, salvino caputo.
Anche sulla caccia la Regione sperpera iL denaro pubblico
Anche sulla caccia la Regione siciliana trova il modo di sperperare il denaro pubblico. A denunciarlo, numeri alla mano, è il parlamentare regionale del Pdl, Salvino Caputo.
Come sempre – scrive Caputo – la Sicilia primeggia sul piano nazionale quasi sempre per fatti certamente non edificanti. Si è appreso infatti che il Piano faunistico venatorio regionale, in questi giorni allesame congiunto delle Commissioni parlamentari Territorio e ambiente e Attività produttive e redatto dallUniversità degli studi di Palermo, è costato alle casse regionali 330 mila euro, a fronte di un costo ordinario sostenuto da tutte le altre regioni dItalia nella media tra 40 e 60 mila euro.
A prescindere dal contesto del Piano che presenta gravissime violazioni – precisa Caputo – in termini di calcolo della superficie agro-silvo-pastorale, sulle percentuali destinate alla produzione della fauna selvatica, dellindice di densità venatoria e per quanto riguarda la caccia nelle aree protette, risalta in maniera grave la sproporzione tra il costo sostenuto dalle altre regioni rispetto a quello pagato per analogo studio dalla Regione Sicilia.
Il Piano – aggiunge il parlamentare che è anche vice presidente della Commissione Attività produtive dellArs – infatti è stato redatto su incarico del Governo Lombardo allUniversità degli studi di Palermo. Ho chiesto al Presidente della Regione Rosario Crocetta di intervenire in aula e di verificare la proporzione del costo rispetto a quello pagato dalle altre regioni e per verificare quali siano le motivazioni di tale esborso che non ha pari nelle altre regioni.
In ogni caso – conclude Caputo – si tratta di un piano che presenta errori molti gravi e che merita di essere totalmente rivisto”.