Ars, il presidente Ardizzone ‘striglia’ deputati e Governo

Non ci capita spesso di dare ragione al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ma questa volta dobbiamo ammettere che il suo comportamento è doveroso e corretto. Ci riferiamo a una lettera che ha inviato a tutti i parlamentari di Sala d’Ercole.

Il presidente dell’ARS, Giovanni Ardizzone (foto tratta dal sito ufficiale dell’ARS)

Ecco il testo della lettera:

“Caro collega,

il protrarsi dei lavori d’Aula fin oltre I’alba del primo maggio, in occasione dell’approvazione delle leggi di bilancio e di stabilità, le convulse ultime ore e la ponderosa impugnativa del Commissario dello Stato, I’articolato dibattito d’Aula che è succeduto all’impugnativa, mi danno I’occasione per un’ ulteriore riflessione sul ruolo dei deputati nell’iter legislativo e per far sì che nel prosieguo della legislatura non si verifìchi più quanto accaduto di recente.

Come ebbi modo di dire all’atto del mio insediamento, le leggi non si fanno di notte e i lavori non possono terminare alle prime ore della mattina. Non è questo il modo per recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti della Politica. Spesso, infatti, il quadro di emergenza in cui esse sono approvate pregiudicano un efficace controllo della qualità delle norme.

In ogni Ordinamento ciascun organo ha un suo compito precipuo e distint0. Nel nostro caso, normalmente, il Governo propone e I’Assemblea verifica, valuta le coperture e delibera. Per poter fare questo, però, è necessario lavorare con serenità ed evitare di arrivare all’ultimo minuto. Non è ammissibile che ci possa essere un’emergenza congenita ncll’approvazione delle leggi, in specie fra quelle fondamentali, tra cui e senz’altro la Finanziaria.  

Ciò implica, per esempio, ohe i disegni cli legge di origine governativa siano accompagnati da adeguate relazioni tecniche, la stessa cosa vale per gli emendamenti governativi di spesa (o di minori entrate). ma invito i presidenti delle Commissioni a chiedere al Governo le relazioni tecniche anche per i disegni di legge di origine parlamentare, com’è del resto previsto dall’art. 67 ter. 3 del nostro Regolamento. La relazione tecnica è infatti un ausilio di fondamentale importanza in ordine alla valutazione dell’impatto finanziario, economico e amministrativo recato dalle nuove disposizioni. I disegni di legge vanno adeguatamente esaminati nelle commissioni di merito, auspicabilmente alla presenza dell’Assessore e del dirigente generale competenti per materi a, mentre la Commissiono Bilancio dovrà solo dare copertura finanziaria ai disegni di legge, accantonando quella prassi che I’ha vista esercitare un improprio ruolo di síntesi e di direzione politica.

La sintesi politica si fa all’interno di Sala d’Ercole c comunque nelle sedi proprie. 

La buona qualità delle leggi, la loro “leggibilità” è un presupposto della stessa democrazia. La legge incomprensibile, la cosiddetta legge oscura, mette in crisi il rapporto tra cittadino e legislatore, facendo aumentare la disaffezione nei confronti della politica  e di coloro i quali gestiscono la cosa pubblica.

Anche per questo, i deputati hanno il diritto-dovere di partecipare al processo decisionale di formazione delle leggi. 

L’alto numero di Siciliani che, a fìne del passato ottobre, ha disertato lc urne è un chiarissirno segnale di malcontento. Tutti noi, con i nostri comportamentí abbiamo il compito di fare recuperare fiducia nelle istituzioni, la stessa che i cittadini ci hanno dato appena pochi mesi fa e che non può essere tradita, 

Sono, infine, convinto che sia necessario apportare talune modifiche al Regolamento interno, perché sia messo al passo con le nuove esigenze di speditezza o di certezza. Sono certo, caro collega, che condividerai lo spirito di questa nota e mi auguro che tutti assieme potremo divenire protagonisti di una pagina nuova e diversa di storia della nostra Terra”.

Di fatto, la pesantissima impugnativa dei circa venti articoli della Finanziaria ha dimostrato, in modo inequivocabile, che alcuni degli atti del Governo a supporto del Bilancio e della Finanziaria erano non erano completi.

La lettera non fa una grinza. Dice solo tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità. Da quanto scritto dal presidente Ardizzone, a nostro modesto giudizio, viene fuori anche una velata critica al Governo  Ilriferimento alla mancanza di relazioni tecniche che accompagnano i disegni di legge è un richiamo ai presidenti delle Commissioni legislative, ma è anche un richiamo al Governo che non presenta le relazioni tecniche.

Di questo, a dir la verità, si erano accorti gli uffici del Servizio Bilancio dell’Ars e a l’avevano tempestivamente segnalato. Cosa, questa, che è stata poi stigmatizzata nell’impugnativa dagli uffici del Commissario dello Stato.

A fare una pessima figura, ovviamente, è stata tutta l’Ars, che ha approvato una Finanziaria lacunosa, avventurosa e priva di una corretta documentazione. Giusto che il presidente dell’Ars lo faccia presente ai suoi colleghi. 

Si sa: l’Aula, o meglio, la maggioranza vota, soprattutto se spinta dal Governo. E vota e approva anche cose che non dovrebbe approvare.

Come abbiamo raccontato ieri, l’impugnativa di quest’anno è molto più grave di quella dello scorso anno. Perché quest’anno, come ha sottolineato l’ufficio del Commissario dello Stato, c’è stato un tentativo maldestro di violare il principio di legalità sostanziale.

Un fatto grave che il presidente dell’Ars, Ardizzone, anche se tra le righe, ha fatto bene a sottolineare. Perché se è vero che i parlamentari dovrebbero state più attenti a quello che votano, è altrettanto vero che gli uffici della Regione – in questo caso gli uffici dell’assessorato regionale all’Economia – dovrebbero prestare maggiore attenzione alla cultura della legalità e minore attenzione alle sollecitazioni della malapolitica.

Perché in questa brutta storia ad aver fatto una pessima figura, oltre un Parlamento dell’Isola un po’ ‘distratto’, sono stati l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, e i suoi uffici.

 


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