Muos di Niscemi, Sancetta: “Una rivolta popolare così non si vedeva dal tempo dei Vespri siciliani”

“Sul Muos di Niscemi, gli americani si stanno mostrando così arroganti da infliggere mortificazioni pesanti ad un intero territorio. Non si capisce perché per gli altri impianti hanno scelto zone desertiche o scarsamente abitate, mentre in Sicilia queste regole non valgono. Avranno scambiato Niscemi per una località desertica della Libia?”. A parlare non è un attivista No Muos, ma il  Presidente Onorario della Corte dei Conti siciliana, Antonino Sancetta.

L’occasione, una tavola rotonda organizzata dall’I.S.E.L, l’Istituto Documentazione e Ricerche per gli enti locali, che presiede, andata in scena ieri a Palermo all’Hotel Astoria e a cui hanno partecipato medici,  giuristi, esperti della telecomunicazione. E per la politica, Giampiero Trizzino, Presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars.

“Noi come I.S.E.L – ha aggiunto Sancetta – di solito non ci occupiamo di tali argomenti, ma la questione ha assunto una rilevanza non trascurabile. Si tratta, infatti, di una rivolta sociale molto importante, considerando che di rivolte in Sicilia non se ne vedono, praticamente l’ultima risale ai tempi dei Vespri siciliani. Ora i siciliani si sono coalizzati e la politica non può ignorare questo fenomeno”.

La parola è poi passata a Trizzino, che più che da politico, ha voluto parlare “da avvocato, da giurista”. L’esponente del Movimento 5 Stelle, oltre a fare un excursus sulle vicende politiche e giudiziarie che hanno riguardato il Muos, ha posto l’accento sugli aspetti legali: “E’ una situazione contorta. C’è la revoca, ma gli americani continuano a lavorare. Non si capisce come questo sia possibile.  Ci sono stati problemi di tutti i tipi, anche nel notificare  i documenti della revoca. Certo- ha aggiunto Trizzino- bisogna dare atto al governatore Crocetta di avere avuto coraggio. Ma la situazione è ben lungi dall’essere risolta. Non sappiamo neanche se il Muos sostituirà le antenne esistenti o se si aggiungerà a queste. Non lo sapeva neanche il Console Moore quando è venuto in Sicilia. Bisogna però dire- ha chiosato il presidente della Commissione Territorio e Ambiente- che la colpa non è degli americani, ma di chi li ha autorizzati senza tenere conto del diritto alla Salute e dei vincoli imposti dal Piano paesaggistico”. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha quindi ribadito che, dinnanzi ad una commissione di studio imposta dal governo nazionale, quella che dovrà dire, entro il 31 Maggio, se l’elettromagnetismo fa male o meno (come se già non si sapesse) la Sicilia risponde con una contro-commissione di cui faranno parte esponenti del territorio come il prof massimo Zucchetti e il dott Rino Strano, presenti anche loro alla tavola rotonda di ieri.

Dopo Trizzino, ha preso la parola la giurista Wanda Cortese dell’Università di Palermo. “Si tratta di una questione delicata, di equilibri diplomatici tra due Paesi, uno dei quali è un gigante. Il problema però è che l’interesse di uno Stato in campo militare non può sovrastare interessi pubblici come quelli coinvolti in questa storia e che sono costituzionalmente garantiti, come il diritto alla Salute. Non solo, qui si rischia di violare anche il principio di uguaglianza e tutte quelle direttive europee che impongono la protezione dell’ambiente”: La giurista ha quindi citato tutti gli articoli della Costituzione violati dal caso Muos (dal 3 al 32, solo per fare due esempi) e tutte le normative europee che parlano di protezione dell’Ambiente: “E’ un caso su cui dovrebbe intervenire anche l’Ue visto che vengono ignorate tutte le sue direttive in tema di protezione dell’Ambiente, considerato un valore imprescindibile. Vorrei aggiungere anche che- ha concluso Cortese-  ci troviamo dinnanzi ad un chiaro caso di violazione di Sovranità territoriale”.

La parola è poi passata ai medici: il professor Salvatore Di Rosa, medico internista e il professor Massimo Midiri, direttore dell’Istituto radiologico dell’Università di Palermo. La loro analisi è stata impietosa: “Non c’è nessun dubbio che l’elettromagnetismo danneggi la salute: dai tessuti, all’ipotalamo. Dagli occhi, alle gonadi, all’apparato riproduttivo femminile. Fino al sistema endocrino e a quello ematologico” ha affermato Di Rosa nel corso di un  interessante intervento nel corso del quale ha mostrato alcune slide per spiegare, nel dettaglio, come le cellule umane rispondano agli effetti del magnetismo.

“Non posso che essere d’accordo, da radiologo, con quanto detto dal professor Di Rosa- ha aggiunto Midiri-. Le radiazioni, in una parola, producono danni al Dna.  Effetti potenzialmente cancerogeni. E, che significa, potenzialmente? Che non si sa quante persone si ammaleranno di cancro? Ancora prima del Muos, bisogna considerare gli effetti subiti dai poveri niscemesi in questi anni a causa delle antenne già in funzione. Si può discutere di tutto, ma non dei danni prodotti da una esposizione cronica, come quella a cui è stato sottoposto quel territorio. Incredibile che l’Asp non abbia avuto niente da dire. Da medico e da cittadino, sono preoccupato “.

Interessante anche l’intervento, di Alex D’Elia,  esperto in reti di telecomunicazioni e membro del CETRI – TIRES, Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale. Il quale ha spiegato, attraverso delle slide, il funzionamento delle onde radio e dei sistemi di comunicazione. Poi, entrando nel merito dell’argomento della giornata ha detto: “Il problema è che non sappiamo nulla del Muos. Quali protocolli di trasmissione useranno? Le informazioni saranno criptate, su cosa andranno ad influire? Lo spettro delle frequenze deve essere un bene comune. Questa copertura d’informazioni lede il principio della democrazia”.

A chiudere  l’incontro, il professor Massimo Zucchetti e il dottore Rino Strano, due nomi molto noti nel mondo No Muos. Il primo è stato consulente del comune di Niscemi, che senza se e senza ma, attraverso studi condotti con il collega del Politecnico di Torino, Massimo Coraddu, ha denunciato i potenziali danni per la salute dell’uomo. Il secondo è un medico di Vittoria, che si è già occupato di casi legati agli effetti dell’elettromagnetismo in quella zona.

“Io e Coraddu abbiamo fatto solo il nostro dovere. Il comune di Niscemi si è rivolto a noi per avere la verità e noi l’abbiamo fornita e continueremo a farlo – ha detto Zucchetti.  –Ciò che colpisce in questa storia, tra le altre cose,  è  il fatto che, a fronte dei rischi per la salute, non c’è nessun beneficio. Se non quello di consentire alla Marina Usa di fare la sue guerre, di armare missili e droni. Ricordiamo anche che, nella base militare di Sigonella, non hanno voluto il Muos perché avrebbe potuto interferire, non solo con la navigazione aerea ma anche con i comandi di innesco degli ordigni, oltre che sulla salute dei militari. Regole che, a quanto pare non valgono per Niscemi, che pure è vicino sia allo scalo di Comiso e, in linea d’aria, a quello di Catania e che è un territorio abitato”. Zucchetti si è quindi soffermato sulle antenne già in funzione a Niscemi: “Dal 1991 non è stata effettuata nessuna valutazione corretta sulle emissioni. Non darei colpe ai colleghi dell’Arpa Sicilia, perché a loro non sono state fornitele informazioni necessarie per esprimere un parere né sulle antenne né sul Muos. Adesso ci sono delle rilevazioni. L’Arpa ha scritto che nel Gennaio 2013 hanno superato di molto i limiti consentiti. Eppure fanno finta di niente”.

Dello stesso tenore l’intervento di Strano che ha aggiunto: “Non si capisce a cosa siano attinenti e che utilità possano avere le misurazioni delle emissioni delle antenne NRTF N.8, previste dal Governo italiano, riguardo all’annullamento del VIA del MUOS disposto dal governo siciliano. Per quale motivo si devono attendere i risultati della commissione, chiaramente “di parte” vista l’esclusione di Zucchetti, il 31 Maggio visto che la revoca del MUOS non è legata alle emissioni delle antenne del sistema NRTF N.8 già esistenti ma al documento del VIA? Gli Usa dovrebbero ripercorrere tutto l’iter autorizzativo per il Muos. I lavori, al momento sono illegittimi”.

Strano e Zucchetti, come vi abbiamo anticipato ieri, hanno quindi espresso solidarietà agli attivisti che ieri si sono introdotti nella base di Niscemi: “Stavano cercando di fare rispettare la legge che impone la tutela della loro salute”.

 

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