Da francesco campanella, giovanni di caro, domenico maira croce, nino vitale, emma giannì, alfio mazza, nunzia catalfo, mario michele giarrusso, vincenzo maurizio santangelo
Rotazione dei dipendenti della Regione: non sparare nel mucchio
da Francesco Campanella, Giovanni Di Caro, Domenico Maira Croce, Nino Vitale, Emma Giannì, Alfio Mazza, Nunzia Catalfo, Mario Michele Giarrusso, Vincenzo Maurizio Santangelo
Candidati del Movimento 5 stelle al Parlamento Italiano nelle circoscrizioni siciliane
Signor Presidente
Tutti i Candidati del Movimento 5 StelleNoi del Movimento 5 Stelle con gli altri cittadini siciliani facciamo attenzione a quello che si fa (ed a quello che non si fa) negli uffici della Regione.
Ciò che non vogliamo, però, è assistere da spettatori alla scena della politica che fa campagna elettorale utilizzando impiegati, cioè persone, come volantini, operando trasferimenti di massa senza distinguere tra chi lavora con coscienza e chi ha utilizzato il proprio ruolo di funzionario pubblico per trarne vantaggi personali.
Ciò che desidero dirLe è che laddove ci siano responsabilità chiare, o anche soltanto probabili, riteniamo debba essere operato un controllo, che deve terminare in caso di colpevolezza con una sanzione disciplinare o, se del caso, penale. In sostanza, se un impiegato trae un vantaggio indebito dall’esercizio del proprio ruolo dev’essere sanzionato.
Non ci piacerebbe, invece, un gran chiasso di dichiarazioni e trasferimenti, che finisse dopo le elezioni senza che si conoscano i nomi di coloro, impiegati e politici, che hanno bloccato intere branche dell’Amministrazione e divorato la Formazione regionale, trasformando uno strumento di riqualificazione delle persone in una fabbrica di stipendi per parenti, amici e tifosi dei politici di destra e di sinistra che in questi giorni, ben nascosti nelle liste corazzate, cercano di migrare a Roma.
Ci spiacerebbe, che una persona corretta e fattiva come Lei, nello sforzo di ripulire la Regione dalla mala gestione, ascoltando qualche cattivo consigliere, cadesse nell’errore di spostare le persone sbagliate, bloccando gli uffici, magari senza individuare e punire chi ha fatto, o ha tollerato, lo scempio compiuto a spese dei siciliani a cominciare da quelli che non hanno un lavoro.