Arancione, la ‘guerra del colore’ tra Grande Sud e Cambiare si può

Negli anni ’60, ’70 e, soprattutto, negli anni ‘80 del secolo scorso gli arancioni erano i seguaci di Bhagwan Shree Rajneesh, il fondatore della setta che negli ultimi anni della sua vita si fece chiamare Osho. Si occupavano dello spirito. O, quanto meno, ci provavano. Anche se Osho, a dir la verità, era diventato miliardario, se è vero che era arrivato a collezionare 70 Rolls Royce.

Oggi essere arancione, almeno in Italia, significa altro. Il colore arancione è stato scelto in Sicilia da Gianfranco Miccichè quando ha fondato il suo Partito, Grande Sud. Ed è stato scelto anche dal nuovo Movimento politico “Cambiare si può” che vede, tra i protagonisti, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e, da qualche tempo, anche Antonino Ingroia.

Questi ultimi due sono due magistrati. Il primo – De Magistris – è già a tutti gli effetti in politica. Il secondo – Ingoia – sembra lanciato per entrarci. Di lui, addirittura, si parla come di un possibile candidato alla Presidenza del Consiglio nella nuova formazione politica degli arancioni.

C’è un problema, però: perché il ‘brevetto’ – chiamiamolo così – degli arancioni è del Partito siciliano di Gianfranco Miccichè. Insomma: uno dei due dovrà fare un passo indietro.

A chiederlo, senza mezzi termini, in un’intervista pubblicata stamattina sul Corriere della Sera, è Costanza Castello (foto a destra) coordinatrice nazionale di Grande Sud: “L’arancione – dice la battagliera Costanza – è il colore del sole. E’ il colore che abbiamo scelto per il nostro Partito. E non lo cederemo mai”.

De Magistris e Ingroia sono avvertiti…

 

 


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Negli anni ’60, ’70 e, soprattutto, negli anni ‘80 del secolo scorso gli arancioni erano i seguaci di bhagwan shree rajneesh, il fondatore della setta che negli ultimi anni della sua vita si fece chiamare osho. Si occupavano dello spirito. O, quanto meno, ci provavano. Anche se osho, a dir la verità, era diventato miliardario, se è vero che era arrivato a collezionare 70 rolls royce.

Negli anni ’60, ’70 e, soprattutto, negli anni ‘80 del secolo scorso gli arancioni erano i seguaci di bhagwan shree rajneesh, il fondatore della setta che negli ultimi anni della sua vita si fece chiamare osho. Si occupavano dello spirito. O, quanto meno, ci provavano. Anche se osho, a dir la verità, era diventato miliardario, se è vero che era arrivato a collezionare 70 rolls royce.

Negli anni ’60, ’70 e, soprattutto, negli anni ‘80 del secolo scorso gli arancioni erano i seguaci di bhagwan shree rajneesh, il fondatore della setta che negli ultimi anni della sua vita si fece chiamare osho. Si occupavano dello spirito. O, quanto meno, ci provavano. Anche se osho, a dir la verità, era diventato miliardario, se è vero che era arrivato a collezionare 70 rolls royce.

Negli anni ’60, ’70 e, soprattutto, negli anni ‘80 del secolo scorso gli arancioni erano i seguaci di bhagwan shree rajneesh, il fondatore della setta che negli ultimi anni della sua vita si fece chiamare osho. Si occupavano dello spirito. O, quanto meno, ci provavano. Anche se osho, a dir la verità, era diventato miliardario, se è vero che era arrivato a collezionare 70 rolls royce.

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