DEFAULT/ Il Piemonte è tecnicamente fallito. E la Regione siciliana con 5 miliardi di euro di ‘buco’?

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, Lombardo, e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, non si devono preoccupare di aver portato la Sicilia sull’orlo del fallimento. Anche il Piemonte della Ministra Elsa Fornero e del Ministro, Fabrizio Barca (e del dirigente generale della Formazione professionale, Ludovico Albert: non potevamo lasciarlo fuori) è messo male. “Il Piemonte è tecnicamente fallito, con un buco nel settore della Sanità di oltre 900 milioni di euro, a fronte di un debito complessivo di 10 miliardi di euro”.

A scriverlo è il ‘Ticino’, quotidiano della Svizzera italiana. Che titola a tutta pagine: “Default tecnico per il Piemonte”. 

“Un default a detta di molti inatteso – leggiamo sul ‘Ticino’ – ma che l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, ha confermato con parole chiare : “La Regione è tecnicamente fallita, tutti devono capirlo e trarne le conseguenze.”

“I 900 milioni, si legge sul quotidiano La Stampa, sono “Soldi che le Asl hanno speso negli anni contando su trasferimenti regionali non presenti nel bilancio dell’ente – spiega il capogruppo del Pd Aldo Reschigna – Per questo, ancora oggi, li considerano crediti esigibili.”

Alla fine scopriamo che il’buco’ è di appena 900 milioni di euro. E allora che dovrebbero dire i governanti della Regione siciliana che, sul bilancio di competenza, hanno un ‘buco’ di oltre 5 miliardi di euro?

Insomma, ‘sti piemontesi sono esagerati. Con ‘appena’ 900 milioni di deficit vorrebbero dichiarare il dissesto finanziario.  Qui in Sicilia 900 milioni di euro di ‘buco’ – e forse più – li ha fatti a Palermo l’ex Sindaco, Diego Cammarata, che è stato ‘premiato con un ‘prestigioso’ incarico a Roma…

Cari amici piemontesi, come siete ‘antichi’: qui in Sicilia con 900 milioni di ‘buco’ il Governo regionale ci paga soloi consulenti e gli amici premiati con le nomine…

Guardate un po’ quanto sono esagerati ‘sti piemontesi: “Parliamo del biennio 2008-2009 – precisa Giovanna Quaglia, assessore al Bilancio – In sintesi, si trattava di trasferimenti previsti e poi cancellati per vari motivi dalla Regione, ma mantenuti dalle Asl nei loro bilanci”.

“Il che rimanderebbe a un deficit di comunicazione: come minimo -osserva ancora il ‘Ticino’ -. Non a caso, Monferino ha affidato a Deloitte & Touche il compito di incrociare i bilanci delle aziende sanitarie e della Regione per verificare eventuali disallineamenti. Il “report” sarà pronto a fine mese ma la cifra trapelata dalla commissione, rende la situazione”.

L’assessore alla Sanità piemontese, Monferino, parla di “una crisi di liquidità che potrebbe mettere a rischio persino gli stipendi”.

Su questo fronte la Sicilia è già più avanti del Pimonte: si calcola, infatti, che nella nostra Isola almeno 50 Comuni non hanno pagato lo stipendio di settembre (e, in alcuni casi, anche quello di agosto) ai propri dipendenti.

Insomma: in Sicilia il ‘bordello’ c’è già, in Piemonte sta per arrivare per ‘appena’ 900 milioni di euro di ‘buco’. “Manco per farli”, si direbbe dalle nostre parti…  

In Piemonte “la Regione – leggiamo sempre nel Ticino – versa alle Asl 640 milioni al mese in due tranche – aggiunge Reschigna – una al principio e l’altra alla fine del mese. Quella di fine settembre è stata girata solo mercoledì. Gli stipendi vanno garantiti, come il pagamento delle fatture per i farmaci. Tutti gli altri fornitori si vedono saldare il dovuto in tempi superiori a un anno”.

Anche su questo la Regione siciliana è ‘più avanti’ rispetto al Piemonte: in Sicilia, infatti, le imprese che hanno lavorato per la pubblica amministrazione non si pagano per definizione…

 


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