"alla fine di una stagione di attacchi forsennati alle fondamenta dell'autonomia regionale e al governo autonomista, i nemici della sicilia (ascari compresi) vengono allo scoperto e puntano all'obiettivo grosso: eliminare definitivamente l'anomalia rappresentata dallo statuto, mai peraltro realmente applicato, e con esso le speranze dei siciliani stanchi di essere considerati cittadini italiani di serie b". Lo dice giovanni pistorio, segreterio del partito dei siciliani - mpa. Un partito che, in verità, non ha dato grande prova di sensibilità autonomistica quando era al governo regionale. E non gli abbiamo risparmiato critiche.
Pistorio: “O Statuto speciale o separazione ‘consensule’ dall’Italia”. Tertium non datur
“Alla fine di una stagione di attacchi forsennati alle fondamenta dell’autonomia regionale e al governo autonomista, i nemici della Sicilia (ascari compresi) vengono allo scoperto e puntano all’obiettivo grosso: eliminare definitivamente l’anomalia rappresentata dallo Statuto, mai peraltro realmente applicato, e con esso le speranze dei siciliani stanchi di essere considerati cittadini italiani di serie B”. Lo dice Giovanni Pistorio, Segreterio del Partito dei Siciliani – MPA. Un partito che, in verità, non ha dato grande prova di sensibilità autonomistica quando era al governo regionale. E non gli abbiamo risparmiato critiche.
Ma, in questo caso, non possiamo dargli torto. L’aggressione da parte del governo dei ‘banchieri’ del professor Monti allo Statuto siciliano e all’autonomia delle regioni in generale, con il dietrofront sul federalismo (in queste ore il consiglio dei ministri sta rivedendo la riforma del titolo V in senso centralista) è davvero eclatante.Tra l’altro, se si considerano i governi nazionali degli ultimi 60 anni, non si capisce perchè le regioni dovrebbero stare meglio dando più potere a Roma. Come affidare la pecora al lupo. La verità è che in tutta l’Europa soffia forte il vento della Catalogna. Cosa che preoccupa l’alta finanza europea che se ne frega del principio su cui è fondata l’Ue: una Europa delle regioni.
“Vorrei ricordare – aggiunge Pistorio- che lo Statuto Siciliano venne approvato per frenare il percorso indipendentista. È naturale quindi affermare che, se si vuole eliminare lo Statuto, ritornerebbe attuale l’aspirazione indipendentista. Se qualcuno crede peraltro che rappresentiamo un peso per l’Italia o se qualcun altro ci considera inferiori, ci si lasci liberi di andare per la nostra strada, riconoscendoci il diritto all’autodeterminazione, come sta accadendo ad esempio in una regione civilissima e moderna quale la Catalogna. Una repubblica siciliana, isola di pace, di lavoro e di sviluppo nel Mediterraneo, inserita pienamente dentro l’Europa federale, della quale rispetterebbe tutti i vincoli di rigore e assumerebbe a pieno tutti i principi dell’ordinamento giuridico, potrebbe rappresentare uno straordinario ponte di comunicazione tra il Nord e il Sud del mondo”.
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