«ho letto che a cefalù il 6 settembre si terrà un confronto tra i candidati alla presidenza della regione siciliana, a cui parteciperanno rosario crocetta, claudio fava, gianfranco miccichè e nello musumeci. Non leggendo il mio nome tra gli invitati, ho chiamato gli organizzatori dellincontro per sapere come mai, in quanto anche io candidato presidente, non fossi stato cercato. Mi è stato risposto che la esclusione sarebbe legata a non ben identificati motivi di non rilevante peso politico del movimento e alla mia scarsa popolarità».
W la democrazia: Grillini e Forconi esclusi dal dibattito tra i candidati governatori
«Ho letto che a Cefalù il 6 settembre si terrà un confronto tra i candidati alla Presidenza della Regione Siciliana, a cui parteciperanno Rosario Crocetta, Claudio Fava, Gianfranco Miccichè e Nello Musumeci. Non leggendo il mio nome tra gli invitati, ho chiamato gli organizzatori dellincontro per sapere come mai, in quanto anche io candidato presidente, non fossi stato cercato. Mi è stato risposto che la esclusione sarebbe legata a non ben identificati motivi di non rilevante peso politico del Movimento e alla mia scarsa popolarità».
Questo è quanto racconta il Portavoce regionale del Movimento e candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, in relazione alla sua mancata convocazione allincontro Il gusto della legalità, primo confronto tra candidati alla presidenza della Regione Siciliana.
«Vorrei ricordare agli organizzatori continua Cancelleri che secondo sondaggi il Movimento Cinque Stelle è la seconda forza politica a cui gli italiani darebbero il loro voto e il quarto più votato in Sicilia. Sempre secondo ricerche demoscopiche, ho più consenso di almeno uno degli invitati al confronto.
Ritengo la scelta degli organizzatori una cieca visione del prossimo andamento della politica in Sicilia, nonché un mancanza di rispetto verso lelettorato siciliano, che in questo modo avrà uninformazione incompleta su chi potrebbe scegliere come presidente della Regione il 28 ottobre».
Stessa sorte è toccata a Mariano Ferro, leader del Movimento dei Forconi, anche lui in corsa per Palazzo d’Orléans. Ci chiediamo quale sia il concetto di democrazia per gli organizzatori. Saranno forse ‘salariati’ dai soliti big a cui hanno riservato il posto d’onore?