"da oggi si trovano senza stipendio i 1800 lavoratori della gesip di cui il governo monti pretende il licenziamento. Abbiamo già denunciato le manovre oscure che si addensano sulla possibilità che le crisi di gesip ed amia siano state create ad arte per favorire le mire degli speculatori sulle aziende municipalizzate palermitane, come sosteniamo con forza la posizione assunta dal sindaco orlando e dalla giunta comunale contraria a licenziamenti e privatizzazione dei servizi". Lo dice davide ficarra, segretario provinciale di rifondazione comunista, che invita i lavortori ad individuare bene le responsabilità di questa situazione:
Gesip, il nemico è il governo di Roma che preferisce salvare le banche
“Da oggi si trovano senza stipendio i 1800 lavoratori della Gesip di cui il governo Monti pretende il licenziamento. Abbiamo già denunciato le manovre oscure che si addensano sulla possibilità che le crisi di Gesip ed AMIA siano state create ad arte per favorire le mire degli speculatori sulle aziende municipalizzate palermitane, come sosteniamo con forza la posizione assunta dal Sindaco Orlando e dalla Giunta comunale contraria a licenziamenti e privatizzazione dei servizi”. Lo dice Davide Ficarra, segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, che invita i lavortori ad individuare bene le responsabilità di questa situazione:
“Oggi invitiamo i lavoratori ad indirizzare le loro proteste contro chi, in nome di politiche liberiste che stanno mettendo in ginocchio il paese, salvaguarda ancora gli interessi di banche e speculatori finanziari e promuove il licecenziamento di massa come misura di contenimento della spesa pubblica.
Non si può assistere in silenzio al versamento di 19 miliardi di euro fatto dal governo italiano per salvare le banche private spagnole ed al contemporaneo diniego dei 5 milioni, già promessi, per salvare la Gesip. E’ a Roma il nemico di classe che opera di continuo scelte fatte a danno di lavoratori e precari, sostiene ed è sostenuto da PD, UDC, FLI, PDL, dai poteri forti e dal capitalismo nostrano. Occorre che i lavoratori, a cui va tutto il nostro sostegno, sappiano indirizzare le loro proteste contro gli speculatori e chi li sostiene, creando le basi per la costruzione di un movimento di massa capace di rovesciare il governo nazionale”.