Formazione, Caltanissetta prima esclusa e poi recuperata. Crocetta non c’entra…

Quando si parla di formazione professionale nulla accade mai per caso. Ci siamo oramai abituati. Come siamo abituati a convivere con procedure e scelte decisionali che spesso non sono comprensibili ai più, ma che poi rivelano verità spesso “garantiste”.

Che la formazione professionale fosse gestita con un approccio europeista non è una novità. Ma se le lobby si spingono fino al punto di monopolizzare l’intero sistema formativo, beh, allora qualche interrogativo è bene porselo. Del resto, la presenza di massicci interessi lobbistici denota, qualora ve ne fosse la necessità, la presenza “a fiumi” di denaro pubblico.

La formazione professionale rimane uno dei pochi settori dove la veicolazione del denaro, oggi, nonostante la presenza di una forte depressione economica che comprime anche la liquidità, è garantita da ingenti finanziamenti regionali, prima e nazionali e comunitari dopo. E’ chiaro che chi ha denaro da investire si butta in settori come questo. Ed in Sicilia questo tipo di atteggiamento, in generale, è sempre sintomo di allarme.

A tal uopo affrontiamo una vicenda che per i paradossi insiti può aiutarci a meglio comprendere certe decisioni all’apparenza ermetiche. La vicenda è quella dell’azzeramento delle ore formative in provincia di Caltanissetta, avvenuta in fase di valutazione ed approvazione delle progettualità presentate dagli Enti formativi a valere sull’Avviso 20/2011. Bando, ricordiamolo, che porta in dote oltre 286 milioni di euro per ciascuno dei tre anni fino al 2014, totalizzando qualcosa come quasi un miliardo di euro.

Una scelta, quella di dirottare 286 milioni di euro all’anno per la formazione professionale, che in Sicilia, terra atipica dove le industrie e la libera iniziativa privata scarseggiano anche per resistenze territoriali, diviene di assoluto interesse a tutti i livelli sociali, nessuno escluso per chi intende fare affari.

E’ indecente escludere tutti gli Enti formativi “consolidati” della provincia di Caltanissetta e poi, come Amministrazione Attiva, non accantonare la corrispondente somma pari al cosiddetto pacchetto orario storico in possesso, da anni, degli organismi interessati. Somme necessarie a rispondere ad eventuali ricorsi vinti dai ricorrenti, per quello che può essere definito come un vero e proprio “colpo di mano”. Risorse che invece sono state “diluite” in altre province, anzi per essere più pignoli pare alle province di Catania e Messina.

Ricordiamo ai lettori che nessuna ora formativa è stata assegnata in provincia di Caltanissetta. Cosa, questa, che non era mai successa dal 1976 ad oggi. Si tratta di Enti che hanno provato a ribellarsi con gli strumenti di legge. Ma chi si è permesso di spingersi oltre, attraverso il ricorso amministrativo, è stato sonoramente punito in secondo grado con decisione del Consiglio di giustizia amministrativa, che non discutiamo ovviamente, ma che ha lasciato basiti tanti e tanti operatori.

Quale interesse abbia spinto l’ex dirigente generale del dipartimento Formazione professionale della Regione, Ludovico Albert, ad incattivirsi e presentare ricorso in secondo grado per ribaltare la decisione del Tribunale amministrativo regionale di Palermo, che aveva osato decidere in favore dei ricorrenti, non è dato ancora sapere. Ed allora iniziano mesi e mesi di mediazione politica e sindacale che, però, non hanno portato ad alcun risultato. Nessuno, cioè, ha saputo scardinare il barricarsi di Ludovico Albert, in un assolutismo quasi eretico.

Un atteggiamento, quello mostrato da Albert in questa occasione, tipica di uno “sceriffo” rigido ed irremovibile. Una decisione per certi versi opinabile e criticabile ma pur sempre una determinazione chiara ed inequivocabile, assunta nel pieno dei poteri. Almeno fino a quando qualcuno dai “piani alti del Pd” non gli ha comunicato che il compagno ed europarlamentare, Rosario Crocetta, assumeva il comando della tornata elettorale in Sicilia candidandosi alla Presidenza della Regione siciliana.

Ma come, il candidato di punta del partito che detiene la quota di maggioranza nel settore della formazione professionale potrà mai presentarsi davanti il responso degli elettori senza una sola ora formativa a casa sua? Giammai.

Come convincere qualche centinaio di famiglie a dare fiducia ad un candidato presentato dal Pd come credibile e paladino dell’antimafia e della legalità avendo loro stessi sottratto i corsi di formazione indirizzati ai proprio figli diversabili? E con quale credibilità presentarsi in piazza, illustrando il programma elettorale per Palazzo D’Orleans (sede della Presidenza della Regione Siciliana), e parlare di istruzione e formazione professionale avendo il super tecnico targato Pd azzerato il settore nella propria provincia?

Ecco allora ad un certo punto giungere l’input per avviare “le grandi manovre” . Ecco muoversi in tandem la Cgil ed il Pd nisseni per creare il movimento di opinione necessario a giustificare la richiesta “a furor di popolo” della revisione della inamovibile decisione di Albert. Proprio così, Albert, ricevuto il segnale, si rende conto, quasi come toccato dalla Provvidenza divina, che la provincia del suo candidato non può restare senza ore formative. Che fare?

Semplice, prendere atto che esiste una questione sociale importante in quel territorio e, da padrone assoluto, cioè da Autorità di Gestione, torna per l’ennesima volta a cambiare regole e regolette, e si inventa un Bando integrativo aperto per assegnare le ore formative a Caltanissetta e provincia. Ma attenzione non un bando indirizzato agli Enti storici con personale assunto con contratto a tempo indeterminato da garantire, ma aperto.

L’Avviso 20/2011 pur essendo indirizzato a chicchessia presentava vincoli che garantivano il cosiddetto “consolidato” agli Enti che storicamente operavano con la legge regionale n.24 del 6 marzo 1976. Con il bando integrativo pare (ammesso che venga pubblicato prima delle elezioni) pensato senza i vincoli necessari a garantire per primi gli Enti storici ed i loro dipendenti. Che ci siano società di capitali pronte ad investire nella formazione professionale anche in provincia di Caltanissetta? Non lo escludiamo.

Del resto, in tutte le altre province siciliane questa operazione è avvenuta ed ha portato i frutti sperati.

Chiariamo: questa testata giornalistica è stata fra quelle che ha contestato la scelta di lasciare fuori un territorio. E questa è la nostra posizione. Ma l’analisi che viene fuori dall’esame dei fatti non ci può sottrarre da una valutazione critica sull’operato complessivo dell’Amministrazione Attiva. Siamo veramente curiosi di apprendere come si svilupperà quest’ennesima vicenda che testimonia quanti ambiti poco chiari vi siano nella gestione degli ultimi due anni del settore della formazione professionale in Sicilia.

Foto di prima pagina tratta da vivienna.it


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]