Governo Monti, Irpef giù di tre punti

Da quando si è gettato nell’agone politico è stato il cavallo di battaglia di Berlusconi: tagliare le tasse. Anzi, introdurre le due ‘famigerate’ aliquote. Promesse da marinaio. Cioè non mantenute. Succede invece che Mario Monti, che ha promesso lacrime e sangue (promessa purtroppo per noi mantenuta), sta abbassando le tasse. Lo rivela stamattina il quotidiano Affaritaliani.it. Il governo nazionale ha pronta una manovra che prevede una riduzione di tre punti della prima aliquota Irpef (dal 23 al 20 per cento).
Nel complesso,si tratterà di una manovra fiscale piuttosto articolata che il pre-Consiglio dei ministri esaminerà domani. Il varo del provvedimento è previsto per venerdì. O meglio, venerdì verrà varato un decreto con le decisioni urgenti. Mentre un successivo disegno di legge affronterà i temi economici più ampi.
Da dove arriveranno le risorse per finanziare il taglio dell’Irpef? Dalla lotta all’evasione fiscale che, sempre secondo Affaritaliani.it, dovrebbe portare nelle ‘casse’ del nostro Paese qualcosa come 11 miliardi di euro (la metà di questi serviranno, per l’appunto, ad abbattere la prima aliquota Irpef).
Il governo Monti lavora anche per evitare un altro aumento dell’Iva e il taglio delle oltre 700 mila agevolazioni fiscali di cui oggi beneficiano famiglie e imprese. Prevista anche la revisione degli estimi catastali, oggi bassi (da qui si attendono alre entrate per lo Stato). E, magari, qualche ‘sforbiciata’ alla spesa pubblica, specie quella improduttiva. Nel decreto dovrebbe comparire anche l’applicazione dell’Ici sui beni della Chiesa, argomento che è stato al centro del dibattito politico di questi giorni (l’esenzione è prevista solo per quelli dove si svolgono attività non commerciali).


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