Rotonde e diversi sensi di marcia: le novità decise in via sperimentale ad agosto dallamministrazione tra corso delle Province e via D'Annunzio scatenano il malcontento degli esercenti. Caos, incolonnamenti e calo dei clienti i problemi riscontrati. «Chiediamo a Bianco ascoltarci e cambiare, altrimenti in nome della sicurezza la zona muore», denunciano
Via D’Annunzio, commercianti in rivolta «Con la nuova viabilità incassi giù del 50%»
«Da quando l’amministrazione comunale ha sconvolto la viabilità di via Gabriele D’Annunzio e di Corso delle Province, c’è sempre una gran confusione di automobili che allontana i clienti». Davide Zuccaro, commerciante della zona da oltre quarant’anni, in sessanta giorni ha visto calare il proprio fatturato del 35 per cento. E non è il solo. La nuova viabilità – modificata per questioni di sicurezza – è stata infatti decisa in via sperimentale dallamministrazione etnea lo scorso 8 agosto. Ma non risulta funzionale alle necessità degli imprenditori che lamentano disagi come caos, incolonnamenti e calo dell’affluenza dei clienti in bar e negozi. «La gente prima di venire a fare acquisti ci pensa due volte perché sa di non trovare parcheggio e di restare per ore imbottigliata nel traffico», continua il negoziante. Che ha organizzato insieme ai colleghi una petizione per chiedere all’amministrazione Bianco di ascoltare le loro richieste. Il risultato? «Solo alcuni incontri inconcludenti», afferma.
Difficoltà di sosta breve, perdita della clientela, abbassamento del fatturato medio mensile. Sono questi i problemi che hanno riscontrato i titolari delle attività commerciali – circa cento – distribuite tra via D’Annunzio e corso delle Province che hanno il pieno sostegno dalla Confcommercio etnea. «Abbiamo realizzato fotografie e video per dimostrare che questa impostazione non funziona e abbiamo chiesto di attuare delle modifiche, ma nessuno ci ascolta», afferma l’imprenditore Giancarlo Tropea. Che sottolinea: «Io ho subito un calo netto negli incassi che va dal 35 al 50 per cento, e come me molti altri colleghi». «Perché il Comune non ci ascolta?», è la domanda comune a molti commercianti.
«Le vendite sono direttamente collegate alla viabilità e il cambiamento che ha subito la zona potrebbe significare la morte di questo polo commerciale – afferma Francesco Sorbello, vicedirettore di Confcommercio Catania – Il Comune considera solo il fattore sicurezza, ma non valuta che così condanna quest’area al degrado urbano, perché una città senza negozi si svilisce». Tra le soluzioni proposte c’è il ripristino della precedente viabilità e la sostituzione delle rotatorie provvisorie con dei semafori. Dello stesso avviso anche il presidente della commissione consiliare per il commercio Maurizio Mirenda: «Chiediamo all’amministrazione cittadina di condividere gli interessi di questa categoria, andando al di là degli interessi della maggioranza o dell’opposizione».