A settembre gli asili nido comunali saranno ancora 14. Dieci continueranno ad essere gestiti dal servizio pubblico, e quattro verranno finanziati con i fondi del Piano azione e coesione. «Siamo felici di sapere che il Comune vuole mantenere il servizio finora erogato», ha affermato il segretario alla funzione pubblica della Cgil Gaetano Agliozzo. Critica la Uil che non firma perché contraria all'esubero di 19 lavoratrici. Ancora da sciogliere il nodo relativo ai dipendenti delle cooperative
Asili nido, ieri l’incontro conclusivo Un’ausiliaria: «Non sapevamo della riunione»
Ieri mattina un incontro ha chiuso la lunga trattativa tra i sindacati e l’amministrazione comunale per gli asili nido. Definendo l’assetto delle strutture a partire da settembre. Gli asili continueranno a essere 14, dei quali 10 gestiti direttamente dall’amministrazione comunale. Le altre 4 strutture saranno finanziate tramite i fondi del Piano azione coesione Pac. «Due delle quattro strutture saranno asili nido, le altre spazio-bambini o asili di caseggiato, così da avere unofferta variegata e completa», hanno commentato alla fine della riunione i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Fp Cisl e Confsal Dicap. Critica la Uil che non ha firmato l’accordo perché contraria all’esubero di 19 lavoratrici a causa dell’esternalizzazione del servizio in quattro asili.
«E il primo passo legato al riordino di cui si è tanto parlato e siamo felici di sapere che il Comune vuole mantenere il servizio finora erogato», afferma il segretario alla funzione pubblica della Cgil Gaetano Agliozzo. La riorganizzazione del servizio – annunciata settimane fa dall’assessore al Welfare Fiorentino Trojano -è stata accolta dalla rappresentanze sindacali con positività.
Mancano però ancora alcuni nodi da sciogliere. Uno su tutti la preoccupazione relativa all’occupazione del personale ausiliario delle cooperative sociali. A mettere a rischio i lavoratori delle cooperative la bassa affluenza delle iscrizioni agli asili nido e le rette troppo alte. «So che i lavoratori delle cooperative sono molto preoccupati per la loro situazione, ma in questa fase è un dato di fatto che non ci sono iscrizioni a sufficienza per il numero degli ausiliari presenti», ha spiegato Agliozzo. Il segretario ha poi aggiunto che è già stato richiesto un incontro con l’amministrazione comunale per affrontare questo problema. «Noi ci teniamo a salvaguardare i livelli occupazionali», ha concluso. Dell’incontro odierno intanto i lavoratori delle cooperative che gestiscono l’assistenza negli asili nido non sono stati informati. «Riunione? Non sapevamo nulla», ha affermato Anna Pistone, ausiliaria della cooperativa Progetto Vita.
Critiche invece arrivano dal sindacato Uil che non ha firmato l’accordo, a causa delle ricadute occupazionali e in particolare dell’esubero di 19 educatrici. «E’ una conseguenza all’esternalizzazione di quattro asili nido comunali che determineranno un ulteriore taglio del personale – ridotto a 72 unità – a fronte di un numero iniziale di 133», affermano Stefano Passarello e Tommaso D’Amico, rispettivamente segretario generale e organizzativo della Uil Federazione poteri locali. I motivi del no sono due. «Il primo che, in nome di presunte revisioni della spesa, non può essere gettato alle ortiche un ventennio di professionalità e umanità delle educatrici che hanno rappresentato uno dei pochi riconosciuti servizi di eccellenza dellamministrazione comunale». Il secondo riguarda l’inadeguatezza del numero delle lavoratici. «Le 72 Educatrici – spiega la Uil Fpl – a fronte di dieci asili nido di cui sette a tempo prolungato sono assolutamente insufficienti, tenendo conto delle prevedibili malattie, pensionamenti e fruizione delle leggi 104 e 388 e considerato che le stesse dovranno attivare le supplenze, non essendosi lamministrazione mossa a tal proposito». Il sindacato invita quindi il consiglio comunale a «condividere una profonda riflessione atta a non disperdere professionalità acquisite e a non demotivare i dipendenti».