Regionali, saranno sette i candidati a presidente Esclusi Partito comunista e gli Autotrasportatori

Sette per una poltrona, quella di presidente della Regione Siciliana. In due, ancora prima di votare, sono stati esclusi per ragioni burocratiche. In totale, infatti, i candidati alla presidenza per questa tornata elettorale potevano essere nove. Gli uffici, però, hanno escluso la proposta del Partito Comunista con Vittorio Gambuzza e la formazione degli Autotrasportatori con Tania Andreoli. I nostalgici di Marx avevano depositato la documentazione a Catania, Palermo, Trapani e Siracusa ma a Ragusa non sono riusciti a raccogliere il numero utile di firme e a Messina hanno dovuto fare i conti con l’assenza di modelli nel faldone da consegnare.

In ordine alfabetico. Tocca a Gaetano Armao rappresentare Azione e Italia Viva in Sicilia che hanno deciso di fare squadra comune dopo gli iniziali abbracci tra democratci e pentastellati. E per dare forza alla formazione che sostiene la candidatura dell’uscente assessore all’Economia, faranno tappa nelle città siciliane Carlo Calenda e Teresa Bellanova. Il centrosinistra ha ritrovato il sereno. Dopo la rottura con i cinquestelle e l’abbandono di Angelo Villari e Luigi Bosco, il Partito Democratico guarda alla campagna elettorale e al programma da sottoporre agli elettori insieme ai compagni dei Cento Passi di Claudio Fava e di Più Europa; la loro candidata è Caterina Chinnici. Avvertite le prime scosse del catenomoto. Da Messina Cateno De Luca ha mantenuto la promessa e ha preparato nove liste a sostegno del suo progetto. In testa Sicilia Vera, De Luca sindaco di Sicilia e Orgoglio Siculo

Ritorna alle origini il Movimento 5 Stelle che è da solo a sponsorizzare il suo Nuccio Di Paola. Alla fine sono riusciti a presentare la candidatura anche i Siciliani Liberi con Eliana Esposito e Italia Sovrana e Popolare con Fabio Maggiore. Dopo il reintegro di Totò Cuffaro nel centrodestra, la coalizione che propone Renato Schifani come presidente di Regione, può contare sul sostegno di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Prima l’Italia, Popolari e Autonomisti e la Democrazia Cristiana Nuova. DC prima messa alla porta, con il presidente Cuffaro che aveva fatto trapelare l’intenzione di mettere avanti il nome di una donna, per poi essere fatta rientrare e sposare con l’Udc. Per le operazioni di voto, gli elettori sono chiamati alle urne domenica 25 settembre dalle ore 7 alle ore 23.


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