L'ex presidente del Consiglio gela anche i suoi e va contro la scelta di Davide Faraone: «Saremo opposizione, a differenza di quello che volevano fare gli esponenti locali», dice
Comunali, Renzi stronca Lagalla: «Non lo appoggiamo» Ma l’ex rettore ha in lista tutto il direttivo di Italia Viva
Altro giro altro caos nel centrodestra, che perde già pezzi di maggioranza senza neanche essere passato dal voto. A turbare i sonni di Roberto Lagalla questa volta è Matteo Renzi direttamente da Genova, dove pure Italia Viva appoggia una candidatura in compagna del centrodestra. «Genova è Genova, in altre città stiamo col centrosinistra. Su Palermo, a differenza di quello che volevano fare gli esponenti locali di Italia Viva, non appoggiamo la coalizione di centrodestra di Lagalla, nel modo più categorico. E se Lagalla vincerà, noi saremo all’opposizione».
Eppure Lavoriamo per Palermo, lista che sostiene appunto Lagalla alle elezioni, di Renziani ce ne sono eccome. Anzitutto ci sono dei consiglieri uscenti, come il capogruppo Dario Chinnici, Francesco Bertolino, Paolo Caracausi e Carlo Di Pisa, ma anche degli ex consiglieri passati col tempo sotto la bandiera di Italia Viva, come Luisa La Colla e altri vertici Palermitani del partito dell’ex sindaco di Firenze, come Giulia Noera.
Ma soprattutto c’è la firma dietro quella lista, ideata personalmente da Davide Faraone, luogotenente renziano in Sicilia e capogruppo dei senatori di Iv, che dopo il suo «passo di lato» ha deciso di dare pieno sostegno proprio a Roberto Lagalla. Lista il cui logo vantava – e vanta ancora in alcuni manifesti affissi per la città – la scritta «riformisti e popolari» è stato rimaneggiato della dicitura, conservando il solo «Lavoriamo per Palermo» che campeggiava nella parte centrale del simbolo. Simbolo rimosso dalla foto di copertina della pagina Italia Viva Palermo lo scorso 8 aprile.