1 maggio, la festa del lavoro che non c’è

Oggi, 1 maggio, anno di grazia 2013, l’Italia ‘festeggia’ il lavoro che non c’è. L’articolo 1 della Costituzione, di fatto, è stato sospeso, in attesa – questo è quello che noi ci auguriamo – che l’Italia esca dall’Unione Europea, o che l’Unione Europea abdichi in favore ella Ragione, ridando la libertà ai Paesi che sono caduti in questa trappola.

‘Peccato’ che a ‘festeggiare’ il Primo maggio, quest’anno, non ci sia Mario Monti, l’uomo che ha ‘rinnovato’ il mercato del lavoro, ‘liberando’ i lavoratori italiani da tanti diritti e, contemporaneamente, dando al possibilità a tanti italiani di suicidarsi (ricordate? nella primavera dello corso anno, quando la retorica italica dipingeva il Professore come il Salvatore dell’Italia, lo stesso faceva la conta di chi si era tolto la vita per disperazione e sosteneva che, in fondo, l’Italia era sotto la media…). (a sinitra, foto tratta da economiaefinanza.blogsfere.it)

Al suo posto c’è Enrico Letta, un democristiano ‘riverniciato’ dal Pd. Da lui gl’italiani si attendono “Immancabili destini”, per dirla con il ‘Vate’.

Intanto, in attesa che il nuovo Governo ci delizi con nuove iniziative ‘europeiste’, ci godiamo l’economia italiana, festeggiando il lavoro che non c’è.

L’agricoltura siciliana è un disastro. Da mesi “Striscia la notizia” documenta che nelle più grandi città dell’Unione Europea i negozi e i supermercati sono pieni di prodotti agricoli italiani ‘taroccati’. Miliardi di euro che dovrebbero andare alle imprese agricole italiane finiscono, invece, ai truffatori di mezza Europa.

Eh già perché a produrre (si fa per dire) prodotti agricoli ‘italiani’ rigorosamente ‘taroccati’ sono quei Paesi che poi impongono ‘sacrifici’ all’Italia. Megatruffe davanti alle quali la Commissione Europea e il Parlamento Europeo non muovono in dito. Una bella storia, no?

L’industria ha chiuso i battenti. O quasi. A cominciare da quella automobilistica. Del resto, on la benzina a 2 euro, i redditi sempre più bassi, le tasse sempre più all’insù, le famiglie sempre più povere come si fa a pensare ad acquistare un’automobile? Solo i ricchi, ormai, si possono permettere un’automobile nuova.

E l’artigianato, le piccole e medie imprese, gloria e vanto, un tempo, dell’economia italiana? In profonda crisi. Ad esportare sono sempre più poche. Chi lavora per il mercato interno sconta una domanda al consumo sempre più bassa e una pubblica amministrazione che non paga.

Il Governo Monti, del resto, invece di pagare le imprese, ha fatto ‘ingrassare’ le banche: vedi il ‘prestito’ da 4 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena, Banca che è ancora in piedi nonostante i ‘buchi’ e le inchieste giudiziarie. Se si fosse trattato di una Banca del Sud del nostro l’avrebbero già crocifissa, la Banca d’Italia avrebbe già inviato i commissari, i giornali del Centro Nord d’Italia avrebbero fatto chilometriche inchieste sugli ‘scandali’ e sulle mafie.

Invece non succede nulla. Perché? Perché è una Banca vicina al Pd e a Belusconi – che non a caso governano insieme – e il finale è già scritto: oltre ai 4 miliardi di euro di ‘prestito’ di cui ha già beneficiato, il Monte dei Paschi di Siena riceverà altri aiuti dallo Stato e non chiuderà i battenti.

Per molto meno la Banca d’Italia ha preteso la chiusura di Sicilcassa e Banco di Sicilia. Ma queste due banche, per l’appunto, erano della Sicilia. Mentre il Monte dei Paschi è protetta dai poteri forti e non verrà toccata. Questa è la Giustizia italiana: forte con i deboli e debole con i forti.

L’1 maggio, in Italia, è anche questo: la ‘festa’ del lavoro che non c’è più, la ‘festa’ dei diritti dei lavoratori calpestati, la ‘festa’ dei disoccupati (in Sicilia dovremmo essere in ‘testa’ alla classifica con prospettive di rimanerci dopo lo scippo di 800 milioni di euro operato dal Governo nazionale: scippo sancito dalla Finanziaria regionale approvata ieri sera dal Parlamento siciliano), la festa della Banca d’Italia che utilizza due pesi e due misure: penalizzazone sistematica del Sud e aiuti ai limiti dell’indecenza, se non ben oltre agli ‘amici’ del Centro Nord Italia, meglio se sono massoni (possibilmente del rito scozzese antico ed accettato, alias ‘grembiuli’ Doc).

In questo Paese, dal 1860 in poi, siamo finiti pure noi siciliani. Ora, oltre che in Italia, siiamo pure nell’Unine Europea… Ci resteremo? Noi ci auguriamo di no.

Intanto ‘godiamoci’ questo uno maggio tra disoccupati, esodati, Monti senatore a vita, sognando il lavoro…

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]