Sinistra, cauto ottimismo in attesa dell’arrivo di Fava «Se dati confermati, torniamo all’Ars dopo 10 anni»

Dopo il clima caotico della sera prima, che ha seguito la chiusura dei seggi, il comitato di Claudio Fava in piazza Sturzo a Palermo sembra essersi congelato. La porta è aperta già prima delle otto, ma all’interno la sede sembra non essersi ancora svegliata del tutto da una lunga notte. In pochi si aggirano per le sale semivuote. E anche Fava si fa attendere. Mentre gli ultimi dati lo bloccano al 7,5 per cento, in un quarto posto che sembra ormai scritto da ieri sera.

Il tempo si trascina a rallentatore, fra giornalisti chinati sui propri smartphone e altri che guardano la diretta alla tv. Almeno fino alle dieci, quando la sede inizia a poco a poco a popolarsi e a serpeggiare, tra bisbiglii e battute, sembra essere un cauto ottimismo. Il primo ad arrivare è Luca Casarini, di Sinistra Italiana. «Per ora ci sono solo proiezioni. Se vogliamo trovare un dato certo, è sicuramente quello dell’astensione, che non solo si consolida ma aumenta anche un po’», dice l’attivista, rispetto al dato che fissa sotto al 50 per cento l’affluenza degli aventi diritto al voto. «Questo è un trend molto pericoloso – torna a dire Casarini – Significa essere in presenza di un governo deciso da una minoranza e questo è a mio avviso un fatto molto grave, stiamo passando rapidamente dalla democrazia all’oligarchia e non ce ne rendiamo conto».

C’è soddisfazione però, da parte sua, rispetto al piazzamento, seppur ancora non definitivo, di Fava: «La lista Cento Passi per la Sicilia ha cominciato a fare proprio i suoi primi cento passi», spiega, ricalcando il nome della lista in corsa. «Siamo sereni e convinti su un programma di alternativa. Il ragionamento che fa il PD è da disperati sul fatto che è colpa della Sinistra: se uno fa politiche di Destra, alla fine si sceglierà l’originale. Noi siamo una Sinistra nuova, che ha cominciato il suo cammino ed è ora di finirla con questo fatto che i programmi politici e le scelte che si fanno valgono meno del marketing. Uno vuole governare per fare qualche cosa e lo deve dire. Io credo che ci sia bisogno di una sinistra che dica delle cose alternative a quelle che esistono, amministrare l’esistente non funziona più, le persone stanno male e le disuguaglianze aumentano, ci sono problemi legati allemigrazione dei giovani. Per tutti questi nodi noi abbiamo politiche alternative, ci davano come partitino del 3 per cento, non è stato così. Adesso voglio vedere Musumeci a chi li chiede i voti».

Segue a ruota un sorridente Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana e vice presidente della Commissione esteri della Camera: «Noi siamo moderatamente ottimisti, aspettiamo dati più attendibili. Ma se questi dovessero venire confermati, sarebbe un risultato storico – dice – Abbiamo riportato la Sinistra dentro l’Assemblea regionale dopo dieci anni che ne era fuori. Siamo fiduciosi che questo sia solo il primo dei nostri cento passi con cui inizieremo a cambiare le cose. È un ottimo inizio, aspettiamo i dati e soprattutto di sapere quale sarà lo scenario con cui questa nuova forza politica che oggi muove bene i primi passi in Sicilia si dovrà confrontare».


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