Ex Province: riforma solo in tv e zero servizi «Col prelievo forzoso nel 2017 tutte in default»

Strade provinciali ridotte a terre di nessuno, assistenza scolastica agli studenti diversamente abili ancora in bilico, manutenzione delle scuole superiori affidata alla speranza che non subentrino nuove emergenze. Piano di mobilità per i funzionari provinciali ancora fermo, bilanci colabrodo e, in alcuni casi, stipendi in arretrato. 

Uno stato disastroso quello in cui versano i Liberi consorzi e le Città metropolitane siciliani, come più volte ammesso anche dall’assessora regionale alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri. Una situazione limite, figlia di una riforma annunciata in tv prima ancora di averne definito i contorni con la maggioranza, reduce da un iter legislativo lungo e in alcuni casi contorto. Una riforma approvata quattro volte e rispedita al mittente in altrettante occasioni da parte del governo nazionale, fino a quando il parlamento regionale, non senza mal di pancia, non ha posto fine a una pagina indecorosa per la politica siciliana, approvando una norma fotocopia della riforma targata Graziano Delrio.

In mezzo, tra la minaccia di un’impugnativa e un ritorno in Assemblea, i tagli indiscriminati alle somme che lo Stato versava annualmente agli Enti di area vasta e il prelievo forzoso delle tasse versate dai siciliani di cui una quota un tempo restava invece nelle casse provinciali. L’inevitabile conseguenza è stato il repentino addio ai servizi un tempo erogati dalle ex Province, dove a restare sono stati soltanto dei funzionari sempre più mortificati nel loro lavoro dall’assoluta incertezza sul futuro e dal dolce far niente, a causa dei bilanci in rosso. Insomma, una situazione ben al di là della fantasia di Checco Zalone e della sua teoria sul posto fisso. Come se non bastasse, la Sicilia – proprio a causa del clamoroso ritardo nell’approvazione della riforma – è rimasta tagliata fuori dalla ripartizione nazionale dei fondi destinati a dare respiro alle casse provinciali.

Intanto, i servizi in capo alle ex Province sono rimasti terra di nessuno, con i trasferimenti a nuove strutture impressi sulla carta, ma mai diventati operativi. Così le strade provinciali sono diventate la narrazione perfetta di quel rattoppo mancato che ha svuotato di significato le istituzioni provinciali, così come gli istituti superiori o l’assistenza agli studenti disabili. 

Eppure l’Assemblea regionale è tornata ad affrontare il tema per riproporne l’elezione diretta. Una scelta al limite dell’harakiri, destinata a far infuriare tutti. Dal dirigente scolastico che deve raggruppare gli studenti in un’unica ala della scuola, perché non può garantire la manutenzione in tutta la struttura, all’automobilista che deve percorrere trazzere spesso impraticabili, ma che sono in molti casi l’unica via di collegamento, soprattutto tra i Comuni dell’entroterra, fino al genitore dello studente disabile che non sa se domani, o tra una settimana, a suo figlio sarà garantita l’assistenza in classe.

C’è di peggio: «Col prelievo forzoso che lo Stato opererà anche quest’anno – ammette l’assessora Lantieri -, le Province nel 2017 andranno tutte in default». Insomma, a chi serviranno i consigli dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane, indipendentemente che siano eletti dai cittadini o dagli amministratori locali? 

«A questo punto – sibilano diversi esponenti della maggioranza a palazzo dei Normanni, ma rigorosamente a taccuino chiuso – sarebbe stato meglio votare una norma che abolisse soltanto i gettoni di presenza ai consiglieri provinciali, senza impantanarsi in una strada senza uscita». Hanno creato un deserto e lo hanno chiamato Liberi consorzi e Città metropolitane.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]