Arrivata nel nostro Paese da meno di un anno e mezzo, la boutique digitale con sede a Berlino taglia traguardi da record: un fatturato globale di 510milioni di euro nel 2011, a fronte dei 150milioni del 2010. LItalia si è rivelato un mercato strategico qui, per esempio, comprano più uomini che nel resto d'Europa e nella nostra isola la propensione all'acquisto è superiore che nel resto del territorio nazionale. Chi compra di più? «Gli abitanti dei piccoli comuni distanti dai principali centri abitati», spiegano dall'azienda
Zalando, l’idea tedesca che piace al Sud «La Sicilia è la patria dell’acquisto online»
Immaginiamo una giovane donna residente in un paesino sperduto sui Nebrodi o gli Iblei e tanta voglia di un paio di scarpe nuove. Qual è lunica alternativa a un lungo viaggio verso i principali centri urbani per fare shopping? La Rete, naturalmente. Ecco spiegato uno dei motivi del successo della tedesca Zalando in Sicilia. La boutique online di vestiti e scarpe è approdata in Italia nel 2011, forte della sua esperienza in altre 13 nazioni. «Abbiamo notato alcune abitudini d’acquisto specifiche dellisola, legate a una serie di fattori, tra cui certamente la presenza di molti piccoli Comuni distanti dai principali centri abitati», spiega Felix Kreyer, manager di Zalando per l’Europa meridionale. «Recentemente continua Kreyer abbiamo esteso il nostro servizio anche alle isole minori, molte delle quali fanno parte proprio della Sicilia». Insomma, da qualche tempo anche le ragazze di Favignana o Salina possono fare shopping a prezzi convenienti senza spostarsi sulla terraferma. Anche per Egadi o Eolie, infatti, valgono i principali servizi dell’ecommerce teutonico, cioè spedizione, reso e assistenza gratuiti: «L’adattabilità di Zalando alle specificità dei mercati costituisce non solo un fattore del quale possiamo andare orgogliosi, ma anche una delle chiavi del nostro successo».
Le altre ragioni, poi, hanno a che fare con i dipendenti: giovani e competenti. «L’età media è 28 anni e tutti i collaboratori italiani lavorano dalla sede di Berlino, ad eccezione dell’ufficio buying, aperto di recente a Milano, che si occupa di acquistare i migliori brand per il mercato italiano e non solo». Ragazzi in gamba, con una formazione legata all’economia, al mondo della moda o al marketing. In più, ovviamente, con una certa «propensione allo spostamento, visto e vissuto come un’opportunità di crescita: lavorando al fianco dei team internazionali c’è sempre la possibilità di apprendere grazie al confronto». E negli anni la squadra cresce, in professionalità ed elementi: «Siamo partiti con una decina di collaboratori e nei mesi successivi abbiamo continuato e continuiamo ancora a crescere». Forti di dati di fatturato estremamente positivi: «A livello globale Zalando ha chiuso il 2011 con un fatturato di 510milioni di euro, contro i 150milioni del 2010». In Italia, la crescita registrata supera le aspettative.
«L’utente ideale di Zalando è una donna tra i 25 e i 45 anni, ma nel concreto ci rivolgiamo a un segmento molto più trasversale», prosegue Felix Kreyer. Che aggiunge un dato: «Con piacevole sorpresa abbiamo constatato che sul sito italiano la percentuale di uomini che acquistano è molto più alta rispetto a quella degli altri paesi europei». Un successo, anche se l’Italia era una scelta difficile: «Pensavamo che la poca predisposizione all’acquisto online di alcune fasce di consumatori avrebbe costituito un limite», invece un sito facile da usare, i servizi gratuiti e la pubblicità su vari mezzi di comunicazione si sono rivelati un mix vincente.
Milletrecento marchi, linee proposte secondo stagione, e poi «ci impegniamo a ridurre al minimo i potenziali limiti all’acquisto online: l’esperienza d’acquisto deve essere affidabile, consapevole e divertente». Un progetto vincente, premiato non a caso agli European e-commerce award di Barcellona.