Nella Puntata di giovedì 11 giugno di RadioAteneo su Radio Zammù si è discusso dellimprovviso provvedimento riguardo allabbassamento dei punteggi delle tesi di laurea a Lettere: alle domande di rappresentanti e studenti ha risposto la manager didattica della facoltà, Teresa Cunsolo- Voto di laurea, cambia la regola (mentre si gioca)
Voto di laurea a Lettere, un po di chiarezza
Ancora storditi dalla brutta sorpresa dell’abbassamento del voto attribuibile alla tesi di laurea, gli studenti di Lettere incontrano nel corso della trasmissione Radio Ateneo di Radio Zammù la manager didattica della facoltà Teresa Cunsolo. Nel corso del programma la dottoressa Cunsolo ha espresso le proprie convinzioni sul provvedimento. Si attende ora di conoscere quali siano le posizioni ufficiali della Facoltà. In tal senso, la redazione di Step1 ha già richiesto formalmente un’intervista al Preside di Lettere, prof. Enrico Iachello.
“Dottoressa Cunsolo, ci può spiegare di cosa si tratta questo atto del consiglio di facoltà?
Sono lieta di fare chiarezza su questo provvedimento che è stato deliberato dall’ultimo consiglio di facoltà. Si è reso necessario abbassare il punteggio da undici a cinque per favorire gli studenti con una media medio-alta, poichè si è verificato, con questa attribuzione cosi alta, che gli studenti aventi una media medio-bassa venivano favoriti e quindi si rendeva quasi equivalente un percorso accademico del tutto diverso come rendimento. Mi riferisco a persone con la media del 27 o 26,50 che arrivavano comunque ad ottenere un 110 e lode. Si è capito che questo non era giusto: si andava a favorire studenti con medie inferiori a svantaggio dei più bravi. Come il preside Iachello aveva già detto nel consiglio di facoltà del 28 settembre 2006, proprio per evitare problemi, questo abbassamento del punteggio sarebbe entrato in vigore alla prima sessione utile nell’anno accademico 2008/2009. Non c’è nessuna ingiustizia e nessuna iniquità. La sessione di marzo appartiene all’anno accademico scorso, poiché seduta straordinaria che va a chiudere l’anno accademico precedente. Dalla prossima si cambia”.
“Gli studenti sono confusi. E’ vero che questo provvedimento non coinvolge solo gli studenti laureandi della triennale ma anche quelli della laurea specialistica?”
Il provvedimento riguarda entrambe le classi di laurea: sia triennale sia specialistica. Ma con una differenza fondamentale. Si è preso in considerazione lo stesso provvedimento per l’attribuzione del punteggio concernente le lodi, cioè, in entrambi i percorsi (triennale e specialistica) ogni lode e ogni ottimo verrà valutato con un punteggio di 0.30. La differenza sostanziale consiste nell’attribuzione del punteggio: per i laureati triennale può essere fino a un massimo di 5 punti, invece per le lauree specialistiche si può arrivare fino a un massimo di 11 punti. Quindi possiamo capire che c’è dato comune, la valutazione degli ottimi e delle lodi, e invece un dato totalmente diverso: il punteggio da attribuire alla tesi di laurea.”
Gli studenti, però, sono “arrabbiati e ben organizzati” come afferma Damiano Pagliaresi, rappresentante degli studenti della facoltà di lettere, a cui viene chiesta la posizione dei laureandi: “La nostra è una posizione che abbiamo ormai espresso più volte, sia con un incontro privato che abbiamo avuto con il preside un paio di settimane addietro, sia in occasione del consiglio di facoltà che ha approvato questa delibera all’interno del quale abbiamo trasmesso il nostro parere negativo. Noi abbiamo più volte sottolineato che non contestiamo il merito della proposta. Abbassare il punteggio da 11 a 5 punti ci sembra una modifica che qualifica il lavoro degli studenti. Alla luce del discorso della dottoressa Cunsolo, io sottolineo un dato: con 5 punti per la tesi, oltre gli ottimi e delle lodi, a un punteggio di 105 si può arrivare solo con una media minima del 28,8 che ci sembra una media quasi proibitiva. Per quanto riguarda le lodi e gli ottimi sono dei palliativi perché non qualificano lo studente tanto quanto la media. Il dibattito per noi si incentra sul metodo della questione. La delibera a cui si riferisce la dottoressa Cunsolo del 2006 prevedeva che questo provvedimento si sarebbe preso solo a partire dalle immatricolazioni dell’anno accademico 2006/2007. Il problema che si è venuto a creare è la posizione degli studenti con immatricolazione precedente al 2006/2007 che adesso vedono il loro punteggio di tesi modificato in corso d’opera. Coloro i quali sono entrati sapendo che avrebbero avuto 11 punti per l’assegnazione della tesi sono stati danneggiati poiché hanno strutturato il loro percorso di studi, rifiutando magari questo o un altro voto nei loro esami, su questa valutazione. Le regole del gioco non si cambiano in corso d’opera”.
Teresa Cunsolo è convinta che gli studenti abbiano tardato troppo ad opporsi al provvedimento: “Sin dal 2006 potevano chiedere e appellarsi contro la ‘sentenza definitiva’ che faceva scattare l’abbassamento alla prima sessione utile per gli iscritti del 2006/2007 e questa effettivamente lo è. È sterile e inutile continuare a dibattere su un qualcosa già definitivo. Avrebbero dovuto già iniziare a battagliare immediatamente dopo la sentenza del settembre 2006. Non stiamo parlando di una cosa che dovrà essere ratificata ma di un provvedimento già messo agli atti ed esistente.
Alla puntata interviene pure uno studente laureando per portare le sua esperienza. Paolo Pappalardo, in studio, racconta le fatiche che i suoi colleghi e lui hanno fatto per realizzare una tesi sperimentale.
“Ho seguito corsi a Roma e Milano, e alcuni miei colleghi anche all’estero, tutto naturalmente a spese mie per realizzare una tesi sperimentale sapendo che sarebbe stata valutata fino a 11 punti e non 5. Avrei potuto anche scegliere la via più semplice: prendere agli ultimi esami 18 e laurearmi alla sessione di marzo. Sarei stato sicuramente più agevolato. Arrivo con una media del 28 a non poter raggiungere la lode tanto desiderata dopo ben otto mesi di lavoro sulla mia tesi.”
Ribatte Cunsolo: “Prima di tutto, la tesi sperimentale esiste solo ed esclusivamente per il Vecchio Ordinamento. Per la laurea triennale è da sempre sempre stata data un’attribuzione di 5 punti corrispondenti a 125 ore di studio nelle quali, è ovvio, non si possono essere prodotti lavori di tipo sperimentale. Per questo l’attribuzione della tesi sperimentale è riservata solo e soltanto alle lauree di vecchio ordinamento. Inoltre voglio chiarire un punto importante perché a volte alcuni studenti mettono in giro delle ‘voci’, che si trasformano in vere e proprie leggende metropolitane. Vi garantisco, e anche la Sig. Rovella che si occupa del periodo pre-laurea può confermarlo, che non esistono tesi sperimentali per le classi triennali: sono tutte tesi compilative. Prima di investire tempo e denaro per fare una tesi sperimentale dovreste chiedere informazioni in segreteria di presidenza.”
Intanto Damiano e Paolo affermano, rappresentante e studente, che molti in passato si sono laureati con tesi che sono state date per ‘sperimentali’ e che circa il 70% dei professori pretendono una tesi di questo tipo: “Non siamo dei pazzi che sprecano soldi salute e tempo dietro a una tesi che non esiste”. E poi: il modulo di dissertazione in cui vi è da segnalare se si consegna una tesi sperimentale o compilativa? Spiega la dottoressa Cunsolo: “Un errore di stampa”.
Spontaneamente è nato un comitato dei laureandi, coordinato dai rappresentanti di facoltà, che procederà in azioni di protesta contro questo provvedimento. “Il preside in questo periodo è fuori per un convegno di studi a Istanbul e tornerà il 20 giugno data dalla quale potrà intervenire attivamente nel dibattito. Il confronto con la presidenza – comunica la manager didattica – avverrà dunque presto”.