Vogliamo luce

Salve,
sono uno studente del primo anno della triennale di architettura a siracusa. Dal primo giorno in cui ho messo piede dentro la facoltà si vocifera di questo “trasferimento a CATANIA”, si sono tenute assemblee in cui è stato detto di tutto, si è parlato della nascita della facoltà, delle varie conquiste che si sono ottenute durante gli anni, dei numeri che la tengono in piedi e dei benefici che NOI STUDENTI apportiamo alla città di siracusa, insomma si è sempre parlato con certezza di passato e presente, come a volerci rassicurare, ma riempendoci di dubbi solamente a sfiorare l’argomento “futuro”. Penso sia inutile lamentare il fatto che noi, i protagonisti principali di questa faccenda viviamo il tutto da semplici spettatori, impotenti dal punto di vista decisionale. Cio che mi turba, e penso riguardi chiunque si trovi in questa situazione, è che non sia stata attivata una rete d’informazione efficiente per noi studenti. Per noi studenti che paghiamo le tasse e permettiamo l’esistenza di questo teatrino.

I politici aretusei garantiscono la permanenza della sede universitaria a siracusa, anche se consapevoli del fatto che Catania riavrà Architettura, forse in attesa di un accorso per questo fantomatico IV polo? Per non parlare di Recca, fino ad ora ha sempre parlato di trasferimento a Catania, ma non ha mai affrontato nessun altro tipo di discussione, rifiutando persino l’invito fatto da noi studenti ad un confronto aperto che doveva tenersi presso la sede della facoltà. Sono centinaia le domande che mi affiorano pensando a questo ormai deciso trasferimento, prima fra tutte: avremo una nostra sede? O saremo accorpati a qualcun’altro? E in caso a chi? Voci di corridoio affermano un accorpamento alla facoltà di ingegneria, e questo mi preoccupa, dato che facendo un indagine la facoltà di ingegneria risulta già abbastanza affollata.

Penso che sia ora di accettare la realtà e guardare al futuro, rendendoci partecipi almeno di quello.


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