Classica, rock, folk e pop sperimentale. Il suo primo gruppo - I Rovers - li ha fondati nel 1970. Dal Festivalbar al tour con Vasco Rossi. Suo Madreterra, l'inno ufficiale della Regione Siciliana. Adesso, insegna canto e composizione sia in Italia che all'estero
Vincenzo Spampinato e la sua vita in musica
Cresciuto in piazza Borgo tra mafaldine, melanzane fritte e musica, Vincenzo Spampinato ha un curriculum imponente. Musica classica, rock e folk passando dal pop sperimentale alla new wawe. Nel 1970, fonda il suo primo gruppo I Rovers, partecipa al raduno internazionale Palermo pop ’70, la prima e unica Woodstock europea, suonando insieme ad Aretha Franklin, Brian Auger e Arthur Brown.
Nel 1974 si stabilisce a Milano dove lavora come turnista, corista, realizzatore, autore e compositore. Si specializza in musica elettronica e tecnica della composizione, insegnando a tanti giovani la scrittura della parte letteraria e musicale, nella canzone pop e d’autore. Quattro anni dopo partecipa al Festivalbar, ottenendo un grandissimo successo con la canzone È sera, che si classifica al secondo posto. Nel 1979 e nel 1980 vince il premio come miglior paroliere, partecipando a quasi tutte le più importanti trasmissioni televisive sia Rai che Mediaset.
Una vita con la valigia pronta per le tournée in giro per i maggiori teatri e palasport italiani. Indimenticabili i due tour con Vasco Rossi, Fortis, e altri (Primo concerto 1979) e con i New Trolls (1981). Nel 1991 partecipa al Cantagiro in coppia con i Matia Bazar, subito dopo vincerà il Premio Tenco e nel Sanremo del 1993 duetta con Lucio Dalla e Franco Battiato. Cultore della danza (alle spalle scuole di mimo, drammatizzazione, dizione, fonazione, creatività pubblicitaria) del teatro e d’ogni forma artistica. Sulle orme di Pierre Schaeffer ed Henry Cage, da tempo percorre le strade sperimentali della Musica Concreta, l’uso di suoni della natura e rumori, intrecciati con le melodie e le armonie della cosiddetta Tape-music. Come compositore ha prodotto brani per Fausto Leali, Irene Fargo, Viola Valentino, Riccardo Fogli. Da papà premuroso arriva con un secondo posto allo Zecchino d’Oro del 1987 con la canzone Il mio grande papà.
Ha scritto colonne sonore per film, spot pubblicitari, sigle tv, danza, teatro e alta moda. Tra le più famose e celebri, troviamo la sigla di Sorrisi che fa da asso piglia tutto e vince pure un telegatto, poi firma la sigla del film Delitto sull’autostrada (con la canzone Sola) di Sergio Corbucci con Tomas Milian e scrive nientepopodimeno che Madreterra, l’inno ufficiale della Regione Siciliana. Poi arriva La Roccia, uno spettacolo di teatro-danza con Oriella Dorella, La Storia di tutte le Storie di Gianni Rodari, per il teatro stabile Verga di Catania. Bluetwo per il teatro Lirico Massimo Vincenzo Bellini. Nella sua carriera non mancano anche diversi successi all’estero: in Spagna, in Germania, in Grecia e nel nord-Europa, ha fatto tour pure negli Stati Uniti e nel Sud America. Da 41 anni è iscritto alla Siae (Società italiana autori) nelle sezioni musica, dor e lirica.
È ispettore onorario dei Beni culturali; la casa editrice Bastogi ha pubblicato la sua biografia Lettere mai spedite e ha scritto la sua prima raccolta di poesie Fioriranno i mandorli sulla luna, presentata al Salone internazionale di Torino 2019 e pubblicata dalla Carthago Edizioni. Oggi, insegna canto e composizione, tenendo masterclass in Italia e all’estero. In questa fase arancione trascorre il suo tempo in fila al supermercato e in sala di registrazione dove sta ultimando il suo prossimo cd.