Ha aperto dall’1 giugno e al netto dei «primi tempi di assestamento», come li definisce la giornalista Antonella Folgheretti, il centro neuroriabilitativo di Villa delle Ginestre ha già un grande successo. Sono tantissimi i pazienti affetti da diverse malattie che finalmente hanno la possibilità di curarsi nel capoluogo siciliano, attraverso il sostegno della terapia tradizionale e della robotica moderna. Fino a maggio, infatti, l’unico polo disponibile per tutti coloro che hanno bisogno di recuperare funzioni motorie perdute era a Messina, all’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico Bonino Pulejo. Ora, grazie alla convenzione firmata a novembre con la Regione Siciliana che permetterà di creare una rete neuroriabilitativa con tante sedi distaccate del Pulejo su tutto il territorio, anche Palermo ha il suo centro: attività ambulatoriali e diverse figure mediche che lavorano in team sugli stessi pazienti garantendo una riabilitazione ad ampio raggio con un logopedista, uno psicologo, terapisti occupazionali e i fisioterapisti. E il Lokomat, uno dei robot usati per la riabilitazione.
«Il bilancio è positivo» commenta Antonella Folgheretti, malata di sclerosi multipla e tra coloro che più si sono battuti per avere un centro a Palermo. «A regime siamo 45, si è già formata una piccola lista di attesa. Puntiamo ora anche sulla palestra e sugli altri trattamenti previsti nella convenzione. Giorno 15 dovrebbe aprire un altro centro al Pisani, in via La Loggia, che dovrebbe assicurare 20 posti letto. La battaglia da fare ora è questa – commenta ancora la giornalista – per vedere se arriverà tutto e nei tempi previsti. Servono ad esempio strutture e macchinari, come gli esoscheletri, e tutto ciò che possa garantire anche la lunga degenza».
Negli scorsi giorni anche il senatore di Mdp – Articolo 1 Francesco Campanella ha fatto visita a Villa delle Ginestre, constatando con piacere che la struttura da poco nata è già molto frequentata, segno che ce n’era proprio bisogno. «La neuroriabilitazione robotica moderna e all’avanguardia – ha commentato – dovrebbe essere alla portata di qualsiasi cittadino per quel diritto fondamentale sancito nella nostra costituzione, quello alla salute. Sarebbe ingiusto obbligare cittadini in forti difficoltà deambulative a spostarsi percorrendo lunghi tratti per arrivare a Messina». Ad aver affrontato quei lunghi viaggi tra il capoluogo e la città dello stretto c’è anche Folgheretti. «Sono spostamenti che comportano spese e fatiche – ricorda -, in molti non potevano affrontarli e così avevano rinunciato alla neuroriabilitativa. Ho constatato sulla mia pelle che le cure tradizionali e quelle robotizzate, insieme, sono il rimedio migliore. Personalmente ritengo il centro a Palermo non un punto di arrivo ma di partenza. Si tratta infatti di problemi che riguardano tutti, c’è una varietà di utenti molto ampia e molti riguardano l’infanzia».
La riabilitazione motoria e la neuromotoria sono infatti funzionali al recupero dei pazienti con disabilità motorie per patologie neurologiche (ictus, sclerosi multipla, morbo di Parkinson), ortopedico-traumatologiche soprattutto in fase post-chirurgica (protesi d’anca, di ginocchio e di spalla) e reumatologiche gravemente invalidanti con effetti di gravi disabilità (artrite reumatoide, ecc).
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