Da mesi Alessandro Filosto, residente nel complesso popolare nel quartiere Librino, chiede un intervento all'amministrazione comunale per il grave degrado delle strutture. «Hanno solo messo la recinzione. Io vorrei che si avviassero i lavori, e che il sindaco venisse qui a vedere di persona»
Viale Nitta 12, il Comune recinta l’area Un residente: «Ma qui piove ancora in casa»
«Chiedo da mesi degli interventi di manutenzione ai Lavori pubblici del Comune. Ci avevano assicurato che avrebbero fatto la almeno la pulizia straordinaria, ma non è successo». Alessandro Filosto, residente in viale Nitta 12, ha denunciato a luglio la situazione di estremo degrado del complesso residenziale popolare dove vive: scalini distrutti, bocchettoni antincendio non funzionanti, le armature del cemento a vista, calcinacci che cadono e problemi alla fognatura. Da allora continua una vera e propria battaglia personale per la messa in sicurezza delle sei palazzine, con 128 appartamenti. Ha inviato le sue denunce «all’amministraizone comunale, ma anche ai vigili del fuoco».
Proprio i pompieri, negli scorsi giorni, sono intervenuti per recintare l’area. «Hanno messo delle transenne, per delimitare l’area dove cadono i calcinacci. Praticamente non potevamo più entrare a casa. Però i lavori di manutenzione non partono», commenta l’uomo. «Continuo a chiedere un appuntamento al sindaco Enzo Bianco e all’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. Ma prima o poi riuscirò a far venire il primo cittdino qui a vedere di persona la situazione: è da mesi che chiedo un appuntamento, ma la segreteria non risponde». Venerdì scorso Filosto era però riuscito ad avere un appuntamento con il vicesindaco di Catania, Marco Consoli, «ma è saltato per via del vertice Nato», spiega il cittadino.
Il continuo interesse dimostrato dal residente ha però fatto ottenere un risultato. «Hanno messo i new jersey in cemento al posto delle transenne – prosegue Filosto – Ma dall’ufficio case popolari mi hanno fatto capire che i lavori difficilmente partiranno: io sono proprietario dell’appartamento, e siccome mi piove in casa ho tutto l’interesse a far partire i lavori. Ma molti inquilini sono morosi nel pagamento del canone», spiega. L’ultima speranza, dunque, è legata a «una presa di posizione da parte del sindaco: deve sistemare le palazzine per motivi di sicurezza. O vuole che ci scappi il morto prima?», conclude Alessandro Filosto.