UniCt, maratona di 48 ore per creare un videogioco Porte aperte a Ingegneria per la prima «game jam»

Per la prima volta l’università di Catania resterà aperta per 48 ore consecutive – nottate comprese – per ospitare i suoi studenti. L’occasione è la prima edizione della University game jam, che si svolgerà dall’11 al 13 settembre, nell’edificio 14 della Cittadella universitaria.

La competizione – rivolta a tutti gli appassionati di sviluppo di videogiochi – vedrà vari team in gara, composti da artisti, programmatori, designer e musicisti, sviluppare un videogioco in 48 ore no-stop, su un tema che verrà annunciato all’inizio dell’evento. A organizzarlo è Citing, gruppo universitario indipendente del dipartimento di Ingegneria elettrica, elettronica e informatica nato nel 2014 dagli studenti Luigi Trovato, Alessio Losi, Rebecca Barbagallo e Ilario Gerloni. Tutti provenienti da Ingegneria informatica e accomunati dalla passione per il settore dell’IT e dalla voglia di creare una realtà interessata a promuovere alcune migliorie per il proprio dipartimento. Un gruppo che di anno in anno cresce coinvolgendo sempre più studenti, tra cui molti rappresentanti dei corsi di laurea.

«Non ci occupiamo di grandi iniziative, ma abbiamo lavorato molto, per esempio facendo aggiungere la pausa didattica tra i semestri e monitorando con costanza i problemi», spiega il 22enne Christian Barbera, referente del progetto University Game Jam. «Questa iniziativa – continua lo studente – nasce prendendo spunto dalla competizione mondiale Global game jam, che come la nostra non ha finalità agonistiche». Non importa, infatti, chi sarà il vincitore, ma mettersi in gioco, divertirsi, creare nuovi legami anche con fini professionali e vedere come si svolge il team working nell’ambito della creazione di un videogioco.

«Vogliamo riproporre tutto questo in ambito universitario, perché l’università non deve essere sempre e solo rivolta unicamente allo studio statico, ma può anche diventare un luogo che può dare i natali a iniziative più dinamiche». Il vincitore verrà decretato giorno 13 da una giuria di insegnanti e studenti, dopo che ogni team avrà presentato il videogioco e dopo che saranno effettuati speech da figure di rilievo del settore catanese e siciliano. In palio, per il vincitore, una targhetta e la gloria. Nessun premio, per non creare ostilità ma collaborazione tra i partecipanti, che all’inizio della competizione verranno spinti a creare le squadre.

Anche per guardare, perché no, al futuro. «Il mercato dei videogiochi in Italia offre qualche sbocco, anche se le più grandi sedi di sviluppo videoludico si trovano in Europa, soprattutto in Francia. In generale è un settore in grandissima crescita, a livello mondiale sta diventando uno dei più fruttuosi dell’entertainment. I videogiochi non sono solo Call of duty o Fortnite – sottolinea Christian – per me il videogioco è una forma di medium, come un libro o un film, che ti racconta una storia anche con valori etici e che non solo ti dà la possibilità di immedesimarti in modo diverso, in quanto sei il fautore delle azioni che avvengono nel gioco, ma è anche in grado di lasciarti qualcosa».


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