Unict, eletto il nuovo Senato accademico Il paradosso: vince chi ha ricevuto meno voti

Il nuovo Senato accademico dell’Università degli studi di Catania è stato eletto. I dati sono al momento provvisori perché la commissione elettorale deve ancora verificarli, ma i nomi dovrebbero essere confermati. Oltre l’80 per cento l’affluenza per eleggere 12 rappresentanti dei direttori di dipartimento, 14 docenti rappresentanti delle diverse aree scientifico-disciplinari e due rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Un’elezione attesa, soprattutto dai membri del Coordinamento unico d’ateneo, antagonisti della gestione universitaria del rettore Antonino Recca, ma nessuno di loro è riuscito ad avere un posto in Senato, nonostante i tanti voti ricevuti. Il rischio che avevano paventato prima dell’elezione di ieri, secondo cui candidati con pochi voti potevano essere eletti al posto di candidati con molti voti, si è concretizzato.

«La colpa è di questo meccanismo assurdo», afferma Gianni Piazza, membro del Cuda, non eletto nonostante sia il ricercatore ad avere ricevuto più voti. «Sono soddisfatto per il grande lavoro di tutti e per l’importante segnale che mandiamo al rettore», dice Piazza. Ammette comunque una certa amarezza per non essere riuscito ad entrare in Senato per soli due voti, «ma continueremo la nostra battaglia per una università più democratica e giusta», promette. Il problema sta nell’impossibilità di eleggere più di un membro per ogni area e non più di un certo numero di docenti per fascia: tre ordinari, tre associati e tre ricercatori per le aree scientifiche; due ordinari, due associati e un ricercatore per le aree umanistiche. Non basta quindi ricevere tanti voti. Solo chi ne riceve di più in assoluto ha la certezza di essere eletto; per gli altri, è importante considerare anche le aree di appartenenza. Nel collegio delle aree umanistiche, dunque, accade che sia Piazza che la professoressa ordinaria Francesca Longo fanno parte dell’area 14, scienze politiche e sociali. Longo ha ricevuto 84 voti, mentre Piazza 83.

La docente, quindi, ha occupato uno dei due posti per professori ordinari del settore umanistico e l’unico per l’area disciplinare. Il solo posto per ricercatore è stato assegnato a Lucia Arcifa dell’area 11, scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, nonostante abbia ricevuto soltanto 10 voti. Un’analoga situazione si è creata nel collegio delle aree scientifiche. La professoressa Marcella Renis, l’ordinario più votato con 114 voti, non è stata eletta. Il perché è sempre legato alla metodologia della scelta degli eletti. Nello specifico l’associata Rosalba Parenti dell’area cinque, scienze biologiche – la stessa della professoressa Renis – ha ricevuto più voti, 208. Parenti ha dunque occupato uno dei tre posti per associato e l’unico dell’area. La professoressa Renis è fuori.

Dall’ufficio stampa d’Ateneo comunicano inoltre che «in base al regolamento elettorale, sarà necessario ricorrere ad un’elezione suppletiva per scegliere il professore associato rappresentante dell’area otto, Ingegneria civile», perché non c’era nessun candidato tra i professori associati. Nessun problema invece per la scelta dei direttori di dipartimento e dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo. Diverso il sistema di voto. Sono eletti i primi dodici in graduatoria nel primo caso e i primi due nel secondo.

Ecco i nomi dei nuovi rappresentanti del Senato accademico dell’ateneo catanese.

Direttori di dipartimento: Giuseppe Mulone – Matematica e Informatica – 122 preferenze; Roberto Pennisi – Seminario giuridico – 106 preferenze; Paolo La Greca – Architettura  – 102 preferenze; Carmelo Crimi – Scienze Umanistiche –  98 preferenze; Gianna Tempera – Scienze Bio-mediche – 96 preferenze; Sebastiano Squatrito – Bio-Medicina clinica e molecolare – 81 preferenze; Dario Palermo – Scienze della Formazione –  78 preferenze; Salvatore Cosentino – Scienze delle Produzioni Agrarie e alimentari – 76 preferenze; Pietro Pavone – Scienze biologiche, geologiche e ambientali – 71 preferenze; Giuseppe Sessa – Chirurgia – 70 preferenze; Michela Cavallaro – Economia e Impresa – 68 preferenze e Francesco Patania – Ingegneria industriale – 60 preferenze.

Docenti aree scientifiche: Orazio Puglisi – ordinario – 73 voti; Sebastiano Francesco Albergo ordinario – 41 voti; Grazia Maria Lombardo ordinario – 38 voti; Rosalba Parenti – associato – 208 voti;  Antonio Gagliano ricercatore – 13 voti e Giuseppe Lombardo ricercatore – 13 voti. Santo Carnazzo – ricercatore – 83 voti.

Docenti aree umanistiche: Sebastiano Bruno Caruso – ordinario – 97 voti; Francesca Longo – ordinario – 84 voti; Maria Caterina Paino – associato – 36 voti; Sebastiano Mazzù – associato – 17 voti e Lucia Arcifa – ricercatore – 10 voti.

Personale tecnico amministrativo: Francesco Giovanni Coppola – 332 voti e Giulio Fortini – 320 voti.

 

 

[Foto di League of Women Voters of California]


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Sono stati nominati i componenenti dell'organo più rappresentativo d'Università. Si è concretizzato il rischio paventato dal Coordinamento unico d'ateneo: chi ha ricevuto pochi voti è stato eletto e chi ne ha ricevuti di più è rimasto fuori. E così il professore ordinario Marcella Renis e il ricercatore Gianni Piazza, i più votati, non sono stati eletti. «Colpa del sistema di voto», lamenta Piazza

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