«Gli interventi più corposi vengono sempre programmati durante la stagione estiva, in tutta la rete nazionale». Risponde così Ferrovie dello Stato ai sindacati che nei giorni scorsi hanno contestato la scelta di chiudere per manutenzione la linea ferroviaria Catania-Siracusa dal 18 giugno al 10 settembre. In particolare, la segretaria provinciale Cgil Vera Uccello aveva più volte ribadito la propria contrarietà all’effettuazione di tali lavori durante l’estate, sottolineando le ricadute a cui il territorio andrà incontro soprattutto dal punto di vista economico e turistico. Ma secondo Rete Ferroviaria Italiana, responsabile delle linee e delle strutture, intervenire in tale periodo limiterebbe i disagi. «Occorreva operare la scelta che procurasse il minor disagio possibile – precisa una nota dell’Ufficio Relazioni Esterne -. In linea con quanto avviene sull’intero territorio nazionale, queste attività si svolgono prevalentemente nel periodo estivo. Quando, cioè, è minore l’impatto su lavoratori e studenti che costituiscono la più ampia fetta di fruitori del servizio ferroviario».
Rfi boccia anche la proposta di istituire dei cantieri mobili che gli stessi sindacati avevano suggerito per evitare la chiusura totale della linea. L’ipotesi non sarebbe tecnicamente attuabile, in particolare «durante le fasi di sostituzione ponti e viadotti e realizzazione dei nuovi piani di stazione». Si tratta di interventi di velocizzazione della linea e manutenzione straordinaria dell’infrastruttura che le Ferrovie hanno iniziato lo scorso anno, portando al termine il primo step.
Dal 18 giugno, invece, partirà la seconda fase che renderà più comodo e sicuro il viaggio in treno tra i due capoluoghi siciliani. In particolare, così come spiegato da Rfi, saranno sostituiti i ponti a travata metallica (per i quali occorrerà ricostruire le spalle di appoggio), demoliti e ricostruiti in nuova sede cavalcaferrovia nelle zone di variante di tracciato e realizzati nuovi attraversamenti idraulici in sostituzione degli attuali. Previste, inoltre, la demolizione integrale e la nuova costruzione dell’armamento ferroviario nelle stazioni di Agnone, Lentini Diramazione e in parte della stazione di Lentini. Saranno, infine, spostati i binari in numerosi tratti di linea per consentire ai treni di percorrerli a velocità più elevate. «Si tratta – spiega Rfi – di interventi particolarmente laboriosi e articolati, incompatibili con la circolazione ferroviaria durante la presenza dei cantieri».
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