L'ormai ex primo cittadino commenta l'eredità che spetterà alla persona che sarà scelta dalla Regione per guidare la città fino alle prossime elezioni. «Bisognerà effettuare dei tagli, il consiglio ha fatto ostruzionismo sul bilancio». E se sul passato denuncia «pressioni interne ed esterne», sul futuro assicura: «Basta politica»
Trapani, Damiano: «C’è un disavanzo da tre milioni» Magistrato Messineo potrebbe essere il commissario
«Un disavanzo di oltre tre milioni di euro». È quanto troverà il commissario che dovrà insediarsi tra pochi giorni a palazzo D’Alì, sede del Comune di Trapani. Ad affermarlo è il sindaco uscente della città falcata, l’ex generale dei carabinieri in pensione Vito Damiano. «Se non abbiamo approvato il bilancio – dice – è per colpa dell’ostruzionismo del consiglio comunale. Io avevo predisposto un piano per l’adeguamento delle tariffe che giace ancora in consiglio. Avevo anche proposto l’abolizione di alcune agevolazioni. Non so cosa deciderà di fare il commissario, ma dovrà sicuramente affrontare la questione».
Un altro nodo da sciogliere riguarda il piano di comarketing per scongiurare l’abbandono dello scalo aeroportuale di Birgi da parte della compagnia irlandese Ryanair. L’ex primo cittadino aveva previsto nel bilancio 300mila euro. «Appare evidente – sottolinea l’ex generale dell’Arma – che per coprire il disavanzo, il commissario dovrà effettuare dei tagli». La scure dei tagli potrebbe abbattersi sull’Ente luglio musicale. «A farne le spese non sarebbero i circa 15 dipendenti dell’Ente, che troverebbero sicuramente un’altra collocazione – aggiunge Damiano – ma la cultura in città».
L’ex inquilino di Palazzo D’Alì parla anche della sua esperienza da sindaco. «In cinque anni di mandato – racconta – ho subito delle pressioni, interne ed esterne al palazzo, ma soprattutto interne». Alla domanda sulla natura di questre presisoni, se politiche o mafiose, Damiano taglia corto: «Condizionamenti, non aggiungo altro. Giudicate voi».
Sul fronte politico, il primo nemico dell’ex generale dell’Arma è stato proprio l’ex deputato regionale Girolamo Fazio, che dagli scranni del consiglio comunale non ha mai perso occasione per attaccare e osteggiare l’ex primo cittadino. Eppure, proprio Fazio al termine del suo mandato da sindaco nel 2012, propose assieme a D’Alì la candidatura di Damiano che vinse poi le elezioni al ballottaggio. Poi la rottura. Su Fazio e D’Alì, l’ex generale dell’Arma non si esprime. Solo un breve passaggio sulle vicende giudiziarie che hanno condizionato la campagna elettorale. «Il buon senso avrebbe voluto che entrambi abbandonassero la campagna elettorale subito».
Prima di congedarsi, Damiano parla del futuro, anticipando che l’esperienza politica per lui finisce qui: «Mi sono fatto una mia idea della politica in questi cinque anni. Dopo una vita passata nell’Arma dei carabinieri pensiate che abbia voglia di intraprendere questa carriera?». Frattanto, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere l’ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo, il commissario che guiderà Trapani fino alle prossime elezioni. La commissione elettorale dovrebbe formalizzare domani il risultato elettorale del ballottaggio e trasmettere gli atti alla Regione per il decreto di nomina del commissario.