Linksicilia da oggi avvia una collaborazione con il quotidiano online americano lavocedinewyork. Com. I colleghi che vivono nella grande mela ci aggiorneranno sui fatti e sugli umori che riguardano gli italiani che vivono negli usa. Noi li aggiorneremo su fatti siciliani e anche sull'operato del governo italiano. Cominciamo con il commento ad una notizia che ha fatto scalpore: i telefoni spiati dal grande fratello della casa bianca. . .
Taci! Obama ti ascolta
LinkSicilia da oggi avvia una collaborazione con il quotidiano online americano LaVocediNewYork.com. I colleghi che vivono nella Grande Mela ci aggiorneranno sui fatti e sugli umori che riguardano gli italiani che vivono negli Usa. Noi li aggiorneremo su fatti siciliani e anche sull’operato del governo italiano. Cominciamo con il commento ad una notizia che ha fatto scalpore: i telefoni spiati dal Grande Fratello della Casa Bianca…
“Nel nome della sicurezza nazionale, il governo americano passa al setaccio messaggi di posta elettronica e dati telefonici. E’ un male necessario o il trionfo definitivo del Grande Fratello?
Il furore della stampa e dell’opinione pubblica americane intorno a quest’ultimo scandalo sulle intercettazioni da parte del governo mi ricorda un detto italiano sulla cacca: Tutti la fanno ma nessuno la vuole vedere.
Premetto che provenendo dall’Italia, il paese che ha inventato il termine fascismo, sono convinto che una buona dose di diffidenza verso ogni forma di eccessiva ingerenza statale, con tutte le sue possibili derive autocratiche, faccia sempre bene.
Tuttavia, il giorno dopo l’arresto di Dzokhar Tsarnaev, il piú giovane dei due fratelli implicati nella strage della maratona di Boston, i filmati trasmessi dalla televisione hanno mostrato i bostoniani assiepati lungo le strade della cittá che applaudivano le auto della polizia e delle forze speciali che avevano appena scovato e catturato il fuggitivo. A nessuno é venuto in mente di protestare per il fatto che l’identificazione immediata dei due terroristi é avvenuta grazie alla miriade di telecamere, pubbliche e private, che sorvegliano ormai la stragrande maggioranza degli spazi pubblici cittadini.
Ogni giorno, i nostri movimenti sulla rete, le nostre abitudini di acquisto, le nostre fatture pagate con una carta di credito, i nostri dati medici e personali vengono monitorati e registrati dal software di decine di aziende private con in testa giganti come Google e Facebook, pronte a rivenderle al miglior offerente e a riutilizzarle come meglio credono in nome del sacrosanto diritto al profitto (continua a leggere)