«Non è possibile che il presidente dell'Ars si arroghi il diritto di fare dichiarazioni che hanno un valore politico per l'intera maggioranza, secondo cui la priorità sarebbe l'abolizione dei tetti degli stipendi». L'assessore ai Rifiuti chiede agli alleati di prendere le distanze dalle dichiarazioni del commissario di Forza Italia
Stipendi d’oro, Figuccia minaccia di lasciare giunta «I partiti prendano posizione forte contro Miccichè»
«Non è possibile che uno che diventa presidente dell’Ars si arroghi il diritto di fare dichiarazioni che hanno un valore politico per l’intera maggioranza, secondo cui la priorità sarebbe l’abolizione dei tetti degli stipendi. Auspico che ci sia su questo tema una presa di posizione forte dei partiti, altrimenti non mi riconoscerò più in questa maggioranza». Lo dice a Meridionews l’assessore all’Energia Vincenzo Figuccia, che torna alla carica oggi contro l’ipotesi dell’incremento del tetto dei dirigenti dell’Ars, annunciata dal presidente del parlamento regionale Gianfranco Miccichè, all’indomani della sua elezione.
Una posizione chiara della maggioranza – è la richiesta di Figuccia – su quello che è un approccio politico al tema degli stipendi d’oro dei burocrati, che segnerebbe, secondo l’esponente della giunta Musumeci, una linea di indirizzo di tutta l’azione di governo. «Il problema è di carattere politico – dice Figuccia – occorre capire in che direzione vogliono andare la maggioranza e il governo, se vogliono difendere dichiarazioni di questo tipo o se prendere le distanze e lavorare all’agenda di governo». Figuccia nei giorni scorsi aveva sostenuto che «è stato un errore eleggere Miccichè alla presidenza dell’Ars». Dichiarazioni che avevano suscitato polemiche all’interno della maggioranza.
Era intervenuto in difesa del commissario di Forza Italia, il suo vice, Francesco Scoma, chiedendo al presidente della Regione, Nello Musumeci, di intervenire nei confronti di Figuccia ed escluderlo dall’esecutivo. Ma l’assessore all’Energia, oggi risponde ancora a tono, minacciando di prendere le distanze da una linea politica che sia consenziente sul tema degli stipendi d’oro. «La mia maggioranza è la gente – ha detto -. Non arretrerò di un passo, anzi ribadisco questa necessità. Occorre avere il coraggio di assumere posizioni e non dare per scontato che ciascuno di noi può dire quello che vuole. Il presidente dell’Assemblea assume, tra le altre, anche una funzione da garante, avrebbe dovuto sentire la maggioranza e anche le opposizioni prima di prendere una posizione che condiziona l’intera linea politica. Lui si alza e spara a zero e improvvisamente il problema è quello che ha detto Figuccia».
A replicare alle esternazioni dell’assessore sono stati i capigruppo della maggioranza. «Vorremmo consigliare all’assessore Figuccia – si legge in una nota condivisa – di impegnare le sue energie in modo prevalente se non esclusivo all’attività amministrativa di governo, nei settori delicati che gli sono stati affidati, evitando di alimentare polemiche strumentali su argomenti che non sono all’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana». Dal canto suo, Musumeci, fermato dai giornalisti, ha chiosato: «Figuccia? Lasciatelo lavorare».