Cinque giovani siciliani, un video che in due giorni raggiunge quasi cinquemila visualizzazioni, una serie di progetti in cantiere. Sono gli ingredienti della storia che ha per protagonisti il gruppo autore di un'opera prima molto apprezzata che prende spunto dalla serie di videogame The Elder Scrolls: Skyrim. Una serie di «talenti», come li definisce uno dei membri, che ne hanno incontrati di altri lungo una strada fatta di lavoro e fantasia
STeamUp, giochi di ruolo in musica Passione fantasy, ricerca e cura dei dettagli
Si chiamano STeamUp, sono cinque ragazzi che hanno in cantiere una serie di video su giochi di ruolo, videogiochi, anime, serie tv che concilino le storie coinvolgenti e la musica. La loro prima opera, The Elder Scrolls: Skyrim – the Legend of the Dragonborn, ha raggiunto nella prima settimana quasi diecimila visualizzazioni su Youtube. Un gruppo eterogeneo, formato da vari «talenti», come li definisce uno dei componenti, Riccardo Bellistri.
«Tutto è iniziato con una mia cover della canzone – spiega – Nell’originale di Jeremy Soule c’è solo una chitarra e una voce. Poi il regista, Riccardo Tropea, ha pensato di realizzare un video più complesso, utilizzando il mio arrangiamento, nel quale far convergere tutti questi talenti». A lavorare al primo video sono state dieci-quindici persone: nel percorso verso la realizzazione hanno incontrato altri appassionati, come gli artigiani di The iron ring che hanno curato l’abbigliamento, i truccatori e le altre maestranze che hanno dato un mano in maniera del tutto gratuita.
I mondi ai quali si ispirano vivono improvvisi picchi di celebrità e altrettanto rapidi momenti di oblio. Mancarne uno (o incapparvi) potrebbe significare compromettere il risultato. Un accurato lavoro di ricerca, passione e cura dei dettagli. Sia nella fase preliminare, nell’arrangiamento delle musiche, che in quella vera e propria della realizzazione. Fondamentale è anche il dialogo del gruppo con altri appassionati incontrati nel percorso: «E’ facile trovare cosplayer che offrono il proprio aiuto». La comunità siciliana di amanti di costumi e affini è molto folta, come dimostra il successo di eventi come il catanese Etna comics e il palermitano Cospladya.
Come suggerisce il nome che si sono scelti, si tratta di giovani che non hanno intenzione di fermarsi: «Steam significa vapore, una macchina in funzione che lavora. E poi racchiude anche la parola team», afferma Riccardo Bellistri. Dopo il successo della prima prova, si pensa già alla stesura del secondo progetto. «Il prossimo lavoro non riguarderà ancora Skyrim, questa storia è conclusa». Non ci sarà, dunque, un secondo capitolo riguardante il famoso videogioco fantasy. «Pur mantenendo l’idea di conciliare musica e immagini, ci vogliamo orientare verso altri temi», conclude Bellistri che però non anticipa nulla. L’unica cosa certa è che «entro i prossimi tre mesi produrremo qualcosa».
[Foto di Riccardo Tropea – VideoMaker]