Sono 600 gli euro in più all'anno che spendono le famiglie palermitane per fare la spesa nei supermercati della grande distribuzione rispetto alle famiglie di firenze, di pisa e verona. Questo è il risultato che emerge da un'inchiesta di altroconsumo che piazza il capoluogo della sicilia tra le città più care d'italia in buona compagnia con messina, catania e siracusa.
Sorpresa: a Palermo i supermercati più cari d’Italia
Sono 600 gli euro in più all’anno che spendono le famiglie palermitane per fare la spesa nei supermercati della grande distribuzione rispetto alle famiglie di Firenze, di Pisa e Verona. Questo è il risultato che emerge da un’inchiesta di Altroconsumo che piazza il capoluogo della Sicilia tra le città più care d’Italia in buona compagnia con Messina, Catania e Siracusa.
Ulteriore beffa, per i consumatori siciliani, il prezzo dei carburanti. Il metano, ad esempio, distribuito dall’Eni, a Palermo costa 20 centesimi in più al metro cubo rispetto ad altre città d’Italia. (a sinistra, foto tratta da cosechenonsai.it)
“E’ scandaloso – dicono Antonio Marotta e Davide Ficarra, rispettivamente, segretario regionale e provinciale di Rifondazione comunista – che la grande distribuzione che ha decretato la chiusura di migliaia di piccoli esercizi commerciali e le compagnie petrolifere applichino costi maggiori in Sicilia dove con più forza si avvertono le difficoltà causate dalla crisi economica”.
“Scriveremo in questi giorni ai gruppi Pam, Carrefour, Simply, Interspar, Ipercoop, Conad, Auchan, Sisa, Colleverde ed ai distributori Eni — aggiungono i due esponenti dei Rifondazione comunista – per chiedere un’immediato adeguamento dei prezzi alla media nazionale, minacciando azioni di boicottaggio attivo se le nostre richieste dovessero rimanere inascoltate. Non siamo disposti ad accettare in silenzio questo abuso ingiustificato fatto a danno dei siciliani dalle multinazionali del petrolio e della grande distribuzione”.