Non ci sono abbastanza soldi per rispondere a tutte le richieste di accesso allacarta acquisti sperimentale che dà alle famiglie in difficoltà economica fino a 400 euro al mese per provvedere al pagamento di generi alimentari e bollette. Per il momento «solo 607 famiglie riceveranno la social card. Per le altre 280 risultate idonee, speriamo in un rifinanziamento dal ministero del Lavoro», spiega Carmela Campione, responsabile comunale per l'Inclusione sociale
Social card, 280 famiglie rimaste fuori Il Comune: «Speriamo in nuovi fondi»
Aiutare economicamente le famiglie a bassissimo reddito con figli e condizione abitativa precaria: è questo l’obiettivo della carta acquisti sperimentale, avviata dal ministero del Lavoro e politiche sociali nelle dodici maggiori città italiane. Tra queste Catania, dove le domande per l’accesso hanno superato quota 4mila. Nel capoluogo etneo però «solo 607 famiglie riceveranno il contributo», spiega la dottoressa Carmela Campione, posizione organizzativa del settore Inclusione sociale dei Servizi sociali di Catania. Il numero massimo ammissibile al finanziamento era di 800 famiglie, ma l’importo totale del finanziamento ministeriale per Catania, 2,7 milioni di euro, si è esaurito prima di raggiungere la soglia. Creando una forte delusione in quelle famiglie rimaste fuori dai pagamenti, pur avendone i requisiti al momento della presentazione della richiesta – giugno 2013 -, e che speravano in un contributo che va dai 200 ai 400 euro mensili per l‘acquisto di alimenti e il pagamento delle bollette di gas e luce.
«Le famiglie idonee all’accesso alla carta acquisti, e rimaste fuori dai pagamenti, sono 280 – spiega Campione -, e speriamo che ci possa essere un rifinanziamento da parte del ministero». Per sapere però se il provvedimento verrà preso o meno dal ministero «bisogna aspettare il mese di settembre, quando inizieranno le erogazioni delle prime social card. In programma – continua Campione – c’è anche un incontro con i funzionari del ministero per fare presente questa situazione». Al momento, quindi, le 280 famiglie catanesi in difficoltà economica possono solo sperare. «Non dipende dal Comune. E purtroppo, non c’è nulla di certo», conclude la dottoressa Carmela Campione.